[Somma Vesuviana] 16/5 – Sciopero ad oltranza senza mediazioni alla DEMA

Riportiamo dal sito del collettivo Clash City Workers (qui) il report sullo sciopero a oltranza alla DEMA di Somma.

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Giornate di lotta alla DEMA di Somma Vesuviana. Da ormai 5 giorni i 650 lavoratori della DEMA – azienda di punta del settore aeronautico, partner di Alenia, Agusta, Boeing, Airbus, Bombardier – stanchi dei continui ritardi nel pagamento degli stipendi hanno organizzato picchetti e sit in di protesta davanti ai cancelli e proclamato lo sciopero ad oltranza.

La situazione dell’azienda – che pure è produttiva e alla quale non mancano le commesse – è gravissima: ha circa 80 milioni di debito (di cui buona parte derivanti dal mancato versamento dei contributi all’INPS), e ha dichiarato l’esubero di circa 40 unità. Se è piuttosto scontata la risposta del capo del personale di Dema, Adriano Buonanno, che interrogato riguardo alla protesta e alla mancata erogazione degli stipendi, si mostra sorpreso dal momento che le commesse non mancano e si tratta solo di “pazientare” un pochino (riguardo ai debiti ha invece preferito glissare…), meno scontata dovrebbe essere – in un mondo ideale – quella dei sindacati.

Oggi Fim, Fiom e Uilm, hanno infatti tentato una mediazione allo scopo di sbloccare i salari, invitando alla calma e al buon senso. Piuttosto che sostenere le giuste ragioni e rivendicazioni degli operai hanno preferito perseguire nella solita opera di pompieraggio, cercando di far smontare la protesta. Ma questa volta non ce l’hanno fatta. La totalità degli operai ha votato contro la proposta delle segreterie sindacali di tornare a lavoro e aspettare che la trattativa andasse avanti. Il picchetto ai cancelli continua.

Comunicato – 22 giugno: sciopero generale dei sindacati di base

Comunicato tratto dal sito dell’USB. Riportiamo anche il comunicato specifico dell’USI-AIT (tratto da Anarchaos).

Le orgaUSB USI SNATER CUB SICOBAS UNICOBASnizzazioni sindacali USB, CUB, Cib-Unicobas, Snater, USI e SI-Cobas indicono uno sciopero generale di 24 ore di tutti i lavoratori del settore pubblico e delle aziende private per il venerdì 22 giugno 2012. Nella stessa giornata, due manifestazioni centrali si svolgeranno a Roma e a Milano.

Lo sciopero è indetto: contro l’attacco alle condizioni e al diritto del lavoro, contro l’aumento della precarietà e contro la possibilità di licenziare senza giusta causa introdotta attraverso la modifica dell’articolo 18; contro l’aumento delle tasse, contro l’IMU e l’aumento dell’IVA; contro l’attacco alla pensione e al diritto alla salute e alla sicurezza sui posti di lavoro; contro le politiche economiche e sociali del governo Monti e il ricatto del debito operato dalle banche e dall’Unione Europea.

Lo sciopero, precedentemente proclamato l’8 giugno, è stato rinviato al 22 giugno a causa della grave situazione determinata dal sisma in Emilia Romagna. Per evitare ulteriori disagi alla popolazione, si esclude comunque questa regione dall’azione di sciopero del 22. Dallo sciopero è inoltre esclusa la Scuola, per il termine delle lezioni e lo svolgimento degli esami.

Confermate invece le manifestazioni già indette in tutta Italia per l’ 8 giugno e 9 giugno, fra cui il presidio di venerdì 8 a Roma, alle ore 16.00 in piazza di Montecitorio, ed il presidio a sorpresa di Sabato 9 a Milano.

USB – CUB – CIB-UNICOBAS – SNATER – USI –  SI.COBAS

 

Comunicato dell’USI-AIT: Contro la macelleria sociale, 22 giugno, sciopero generale!

ALLA MACELLERIA SOCIALE DI GOVERNO, STATO E CAPITALE

OPPONIAMO LA NOSTRA LOTTA SOCIALE

CON LO SCIOPERO GENERALE!!!

· Per il ritiro e cancellazione immediata della cosiddetta “Riforma Fornero” in materia di diritto del lavoro e pensioni;

· contro qualsiasi tentativo di far pagare i costi della crisi solo alla classe lavoratrice con l’aumento dell’età pensionabile e il blocco dei salari rispetto all’inflazione;

· per il rinnovo dei contratti di lavoro bloccati dal governo;

· per forti aumenti salariali, slegati dalla produttività aziendale, e pensionistici e la garanzia a tutti di reddito e servizi adeguati; Continue reading

31 marzo – Verso la Giornata internazionale di mobilitazione

Movimento M31Sta circolando in questi giorni un appello promosso da diverse sigle di conflitto, tra le quali la Autonome Antifa di Vienna e la FAU tedesca, per una giornata di mobilitazione internazionale. Abbiamo provato a tradurre il comunicato principale  dell’M31, che potete leggere insieme ad altro materiale sul sito ufficiale dell’iniziativa.

Appello delle organizzazioni di sinistra e dei sindacati di base libertari per una giornata internazionale di mobilitazione

Durante un incontro internazionale tenutosi nel Dicembre 2011 a Francoforte sul Main, alcune organizzazioni di sinistra e sindacati di base provenienti da Grecia, Spagna, Polonia, Austria e Germania hanno deciso di lanciare un segnale contro le riforme capitaliste promosse nell’attuale periodo di crisi.

Il 31 marzo sarà una Giornata europea di azione contro il capitalismo, indicata come M31, con manifestazioni in contemporanea nei diversi stati. Possono aderire gruppi provenienti da altre località, visto che la rete è ancora in fase di costruzione. Le proteste saranno dirette contro le imposizioni neoliberiste e antidemocratiche dell’Unione Europea (UE), della Banca Centrale Europea (BCE) e del Fondo Monetario Internazionale (FMI).

Le organizzazioni anticapitaliste coinvolte vogliono lanciare un chiaro segnale contro le nuove misure di austerity, richieste soprattutto dalla Germania, che gravano sulle spalle di lavoratori, disoccupati, studenti e immigrati. Continue reading

6 settembre: repressione fascista a Napoli

Con l’avvicinarsi dell’autunno ricomincia la lotta: sacrosanta, e forse anche un po’ ritardataria, considerando lo stato di agitazione che ha toccato Inghilterra, Grecia, Spagna, tocca tuttora il Cile e, seppur con le debite differenze, i paesi Nordafricani. A rinvigorire le ragioni di questa opposizione, che si preannuncia dura e (speriamo sia così) determinante, c’è soprattutto la manovra finanziaria preparata dal governo che come sempre “affida” la soluzione della crisi non a chi l’ha causata – banchieri e padroni – ma a chi lavora e soffre giorno per giorno, a chi fatica ad arrivare alla fine del mese e a chi già vede prospettarsi una vita di precariato e disoccupazione.

Per questo motivo riprende la lotta, e per questo motivo il 6 Settembre si è configurato come un primo giorno di lotta, con lo sciopero generale della CGIL ma anche dei sindacati di base (USB, Unicobas, OrSA, SlaiCobas, USI, SLL) e degli studenti. Ed è stato il primo giorno, questo, anche per le Forze dell’ordine che, serve fedeli dello sBanca d'Italia 6 settembretesso potere che le sfrutta, ha caricato a Napoli studenti, precari e disoccupati che protestavano nei pressi della Banca d’Italia. La repressione fascista, perché di questo si tratta  non si è limitata però solo a caricare; alcuni agenti della DIGOS, infatti, hanno prima fermato e poi portato al carcere di Poggioreale un compagno di ventidue anni incensurato. La notizia giunta alle redazioni di tv e giornali è vergognosa e manipolata con maestria. Secondo quanto riportano tutti i quotidiani, infatti, undici agenti delle Forze dell’ordine sarebbero stati costretti a recarsi all’ospedale a causa delle esplosioni di alcuni petardi lanciati dai manifestanti. Dal momento che il numero di agenti presenti in quel momento davanti la banca non superava la ventina, sorge spontaneo notare come sia stato difficile caricare in nove contro un corteo di mille persone e più… Evidente la manipolazione di queste notizie da parte della questura di Napoli e la provocazione forte che si cela dietro tale gesto.

Ci chiediamo infine se è più grave il comportamento di un popolo che, al limite delle proprie capacità di sopportazione, attacca una Banca, il simbolo di questa crisi, con uova e qualche botto, o quello di un governo che tassa i poveri e i lavoratori, mantenendo i privilegi di una casta padronale arricchitasi all’inverosimile solo grazie allo sfruttamento.

E’ evidente che lo stato fascista che ci governa  ha voluto sin dall’inizio far capire le sue intenzioni per questa stagione. Ma noi studenti, operai, disoccupati, cassaintegrati, precari e tutte le vittime vere di questa crisi abbiamo le idee chiare rispetto al modo di comportarci del futuro prossimo: la lotta sarà sempre più dura perché questo non è più il momento di stare calmi.

Riprendiamoci i nostri diritti come possiamo, riappropriamoci del nostro presente e conquistiamo il nostro futuro!

Aggiornamento: abbiamo saputo che il compagno Enzo è ora agli arresti domiciliari. Solidarietà a chi lotta.