Documento del Collettivo Res.In.A. a proposito delle recenti denunce ad alcun* attivist* del Comitato Pro-Maresca.
La lotta per il Maresca non si arresta!
Se è vero che “la vendetta è un piatto che va servito freddo”, in questi giorni si sta consumando quella che sembra essere una vera e propria rappresaglia da parte delle istituzioni. 25 attivisti del Comitato Pro Maresca – tra i quali un nostro compagno – sono stati fatti oggetto di procedimento penale dal tribunale di Torre Annunziata per reati che vanno dall’occupazione di suolo pubblico (i binari della circumvesuviana di Torre del Greco) all’interruzione di pubblico servizio, per i quali sono stati chiesti dai 2 mesi all’anno e mezzo di reclusione con ammende di 7.500 € cadauno. I fatti risalgono al novembre 2010 e si inseriscono nell’ambito della mobilitazione contro la chiusura dell’ospedale Maresca, di cui il nostro collettivo è stato parte integrante e agente attivo.
Il Maresca è stato ed è tutt’ora un ospedale di importanza nevralgica per il difficile territorio vesuviano. Nel 2008 il commissario alla sanità campana, dr. Zuccatelli, formula un rientro di bilancio per sanare un buco di un miliardo di euro che prevede la dismissione di moltissimi reparti delle ASL campane e il radicale smantellamento dell’ospedale Maresca. Addirittura viene prevista la chiusura del Pronto Soccorso del nosocomio, che serve 300.000 abitanti. L’enorme speculazione degli ultimi 30 anni e le connivenze tra gruppi di potere (politica e alti dirigenti delle ASL) ha permesso la costruzione di decine di plesso ospedalieri completamente inutili per ingraziarsi costruttori spregiudicati in cambio di sacche elettorali e ricchi finanziamenti. E così, in quello stesso anno, si sceglie di tenere in vita l’ospedale di Boscotrecase – struttura per metà incompleta, non a norma antisismica e di difficile raggiungimento – che serve 54.000 abitanti, ai danni del ben più funzionale Maresca, forte di diversi reparti d’eccellenza. Continue reading