[Napoli] 20/10 – Lettere di corsa e repressione: siamo tutt@ sull’Estelle

Ieri, 20 ottobre 2012, si è tenuto un presidio di solidarietà con la nave della Freedom Flotilla Estelle, alla quale è stato impedito di raggiungere Gaza City.

Vediamo un po’ come si sono svolti i fatti. Intorno alle 10:30 di mattina, un peschereccio finlandese, imbarcazione che ha logicamente il grado di pericolosità di una portaerei, viene fermato da 6 navi israeliane in acque internazionali. C’è da notare l’adozione da parte di Israele di una pratica cara alla vecchia monarchia inglese, e cioè l’utilizzo di veri e propri corsari, pirati di Stato che nulla hanno a che fare con le buone tradizioni egualitarie e libertarie della filibusta, per fermare e depredare navi potenzialmente nemiche. I soldati sono infatti saliti a bordo di una nave che è salpata da Napoli con un carico di armi di distruzione di massa quali ulivi, palloni, cemento, stampelle, deambulatori, libri e strumenti musicali.[1]
Bloccata la nave, i militari hanno arrestato tutt@ gli/le attivist@ dell’Estelle e hanno dirottato la nave al porto di Ashdod. Secondo un attivista, i militari avrebbero usato i Taser, le pistole a scarica elettrica, contro l’equipaggio.[2] Ora sono stat@ tutt@ rilasciat@, ma resta l’amarezza per non aver raggiunto la costa di Gaza.

Il presidio a Napoli ha visto la partecipazione di circa 200 persone, in seguito partite in un breve corteo spontaneo per volantinare e spiegare alla gente cosa accade a Gaza e di quali mezzi si serve Israele per impedire l’arrivo nei territori palestinesi di aiuti umanitari del tutto autorganizzati.

Siamo al fianco della Estelle e di chiunque lotti in maniera autorganizzata e indipendente per la libertà del popolo palestinese. Potrete fermare tutte le nostre navi, ma non metterete mai a tacere la nostra solidarietà. Riusciremo a raggiungere Gaza coi nostri palloni e i nostri sassofoni… Stiamo arrivando!

[1] Collettivo Autorganizzato Universitario, I pirati israeliani attaccano Estelle… Al fianco di chi lotta! – da caunapoli.org
[2] Coordinamento Freedom Flotilla Italia, Comunicato della Freedom Flotilla Italia, 20/10/12 – da FreedomFlotilla.it

[Boscoreale] 25/10 – Shake Your Body: Beat Generation con Tony Borlotti @ C.S.O.A. Asilo 45

giovedì 25 ottobre 2012

@ C.S.O.A. Asilo 45 – Piazza Vargas, Boscoreale

La musica beat (dal verbo inglese to beat, battere) è un genere musicale di musica pop che si è sviluppato in Inghilterra all’inizio degli anni sessanta, dopo la moda dello skiffle (nato verso la metà degli anni cinquanta del XX secolo), nei molti locali attivi neidocks portuali di Liverpool, insieme a elementi del rock and roll e del blues.[1]
Ci si riferisce in particolare col termine Merseybeat (o Mersey sound) al genere proprio dei primi gruppi beat di Liverpool (dal nome della Mersey, il fiume che attr
aversa la città).
Presto diffuso fra i giovani dell’epoca, il beat contagiò molti gruppi musicali nel resto d’Europa, specialmente nel nord. Il beat si diffuse poi anche negli Stati Uniti grazie alla cosiddetta British invasion (letteralmente invasione britannica); anche in Italia il beat ebbe molto successo, in particolare con cover tradotte di canzoni inglesi. Fra i molti complessi che contribuirono a creare la musica beat, quello che ha avuto maggiore fama è stato quello dei Beatles, specialmente nei loro primi dischi, come per esempio l’album Please Please Me (1963). In Italia il beat inizia a diffondersi nel 1964, grazie ad alcuni complessi come i Rokes che dall’Inghilterra si trasferiscono a suonare in Italia e, soprattutto, al successo dei Beatles, dei Rolling Stones e degli altri gruppi britannici: il risultato è che si diffondono in tutta la penisola complessini di giovani che iniziano a suonare, e molte case discografiche li mettono sotto contratto, puntando sul loro successo: già nel 1964 debutta l’Equipe 84, che diventa una delle punte di diamante del beat italiano.
Tra il 1965 e il 1966 il beat italiano diventa il genere dominante nelle classifiche di vendita e nei programmi televisivi, sia per l’arrivo di nuovi gruppi d’oltremanica (The Primitives, i Motowns, i Renegades, i Sorrows, i Cyan Three, i Bad boys) che per i nuovi gruppi che arrivano alla sala d’incisione, come i milanesi Dik Dik, I Giganti e i Camaleonti, i torinesi I Ragazzi del Sole, gli emiliani Nomadi, Pooh, I Corvi, i padovani I Delfini e I ragazzi dai capelli verdi; vi è inoltre anche una nuova generazione di cantanti solisti (soprattutto donne), come Nancy Cuomo, Caterina Caselli, Patty Pravo, e Roby Crispiano, che arrivano al successo in quel periodo.
Entrano quindi ai primi posti delle classifiche canzoni come Io ho in mente te e Bang Bang dell’Equipe 84, Sognando la California dei Dik Dik, Ragazzo triste di Patty Pravo,Nessuno mi può giudicare di Caterina Caselli, e molte altre.
Anche gruppi attivi addirittura dagli anni cinquanta, come i Campanino o I Ribelli, si adeguano alle nuove sonorità.

DJ SET WITH TONY BORLOTTI

Serata benefit- All’interno della struttura ci saranno birre e cibo

[Napoli] 6/10 – Arrivederci, Estelle!

Più di 2000 persone hanno partecipato alla manifestazione di saluto alla nave Estelle della Freedom Flotilla III. Il corteo da Piazza del Gesù al porto si è svolto senza incidenti, e dopo un pranzo sociale sullo spiazzo di fronte la Stazione Marittima i compagni e le compagne hanno salutato l’equipaggio della nave, che è riuscita a partire nonostante le pressioni di Israele e del sionismo nostrano (si pensi alle parole “sconcertate” della sconcertante Fiamma Nirenstein del PdL).

Nel salutare la Estelle, il presidio solidale ha intonato i canti della resistenza operaia e partigiana, dall’Internazionale a Bella Ciao, con l’accompagnamento del sax di Dror Feiler (qui potete vedere e ascoltare una delle esecuzioni). Il viaggio non è concluso; ora Estelle deve raggiungere i territori palestinesi, e il governo israeliano, ne siamo certi, cercherà ancora di intralciare e bloccare la “Ship to Gaza”.

Una giornata partecipata, non priva di momenti di tristezza, ma dalla quale impariamo una straordinaria lezione di coraggio e determinazione. Non c’è minaccia che tenga: la solidarietà, quando sentita, vissuta – quando reale – non conosce ostacoli o confini.

Israele è una tigre… anzi, una barchetta di carta; la resistenza palestinese, invece, si muove sui velieri…

A presto, Estelle, Napoli ti aspetta ancora!

[Sant’Anastasia] Comunicato del Comitato Romani sui fatti del 2 ottobre

ERRATA CORRIGE: Nel titolo del precedente articolo sull’episodio di repressione a Sant’Anastasia riportavamo come data il 3 ottobre, mentre è accaduto il 2, come si legge anche nel comunicato (ripreso da Indymedia Napoli). Abbiamo già provveduto a correggere il titolo in questione.

Oggi martedì 2 ottobre si è consumata una pagine triste per le istituzioni del nostro paese.

A Sant’Anastasia un folto gruppo di cittadini è stato aggredito dalle forze dell’ordine per aver tentato con tutte le forze di difendere la vita propria, dei propri figli, dei propri nipoti e di tutte le generazioni future. Senza alcuna dignità le forze dell’ordine hanno marciato su bambini e anziani che si opponevano lealmente a braccia alzate.

Sono state arrestate persone inermi che tentantavano di diagolare in modo civile; ad altre sono state inferte manganellate sulla testa. Le forze che sono state messe in campo erano spaventose se proporzionate al gruppo delle persone che protestavano, costituito in gran parte da anziani.

L’unico bilancio che possono fare le istituzioni sono i referti medici di tutte le persone ferite questa sera. Continue reading

[Sant’Anastasia] 2/10 – Cariche al presidio del Comitato Romani contro l’isola ecologica

Pesantissime cariche a Sant’Anastasia nell’ambito di una lotta per il territorio e l’ambiente.

Gli abitanti di Sant’Anastasia si oppongono alla trasformazione di uno spiazzo di terra vicino ai parchi residenziali e alla scuola “Elsa Morante” in una stazione ecologica che, per motivi legati al fatto che il ricilaggio è già abbondantemente avviato nel Comune, diventerebbe un’area di stoccaggio rifiuti pericolosi.[1] La salute degli abitanti del quartiere e soprattutto degli studenti verrebbe in questo modo gravemente compromessa.

Il comitato di quartiere che si oppone alla stazione ecologica presidia il terreno da giorni e ieri, nell’ennesima giornata di protesta, è stato caricato pesantemente da un variegato schieramento di forze dell’ordine: vigili, pompieri, carabinieri, l’antisommossa e polizia.[2] Chi ha già avuto a che fare con la polizia di provincia sa bene che c’è poco da discutere e quanto poco sia malleabile, anche di fronte alle evidenti ragioni di un territorio vissuto quotidianamente e che lotta per la sopravvivenza.

Vedendo la reazione decisa del comitato e dei residenti, che anche di fronte alla violenza di Stato (pardon, di provincia) non hanno levato le tende ma hanno continuato e continuano a dichiararsi contro questo progetto insulso, il sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito (centro-destra) si è affrettato a chiarire che l’isola ecologica verrà realizzata “in piena sicurezza” seguendo tutte le regole che impone la raccolta differenziata e la tipologia della zona. Inoltre, nella miglior tradizione delle amministrazioni di provincia, ha anche promesso un palazzetto dello sport e una piscina da costruire… proprio vicino l’isola ecologica.

Intanto, alle rassicurazioni del signor sindaco segue l’installazione di telecamere attorno la scuola “Morante”… che il sorriso rassicurante di Esposito sia in realtà un ghigno beffardo?

[1] E. Ferulano, Sant’Anastasia, cariche al presidio, da Napoli Monitor
[2] D. De Somma, Il presidio contro l’isola ecologica a Sant’Anastasia finisce in scontro, da L’Ora Vesuviana