ERRATA CORRIGE: Nel titolo del precedente articolo sull’episodio di repressione a Sant’Anastasia riportavamo come data il 3 ottobre, mentre è accaduto il 2, come si legge anche nel comunicato (ripreso da Indymedia Napoli). Abbiamo già provveduto a correggere il titolo in questione.
Oggi martedì 2 ottobre si è consumata una pagine triste per le istituzioni del nostro paese.
A Sant’Anastasia un folto gruppo di cittadini è stato aggredito dalle forze dell’ordine per aver tentato con tutte le forze di difendere la vita propria, dei propri figli, dei propri nipoti e di tutte le generazioni future. Senza alcuna dignità le forze dell’ordine hanno marciato su bambini e anziani che si opponevano lealmente a braccia alzate.
Sono state arrestate persone inermi che tentantavano di diagolare in modo civile; ad altre sono state inferte manganellate sulla testa. Le forze che sono state messe in campo erano spaventose se proporzionate al gruppo delle persone che protestavano, costituito in gran parte da anziani.
L’unico bilancio che possono fare le istituzioni sono i referti medici di tutte le persone ferite questa sera.
Dopo decenni di mal governo, sia di centrosinistra sia di centrodestra, i cittadini di via Romani hanno chiesto solo che non vengano depositati rifiuti tossici a ridosso delle scuole e vicino ai centri abitati.
Abbiamo resistito con tutte le nostre forze, anche se quello che si è dimostrato il nostro nemico, il comune di Sant’Anastasia, era palesemente più forte.
Non per questo ci arrenderemo !
La legge dice che i rifiuti depositati nelle stazioni ecologiche, per quanto tossici, non sono nocivi per la nostra salute.
La realtà di tutti i giorni dimostra chiaramente che soprattutto al Sud ciò che si progetta è quasi sempre diverso da ciò che si ottiene.
In queste condizioni, dopo quello che abbiamo subito questa sera, possiamo dire con fermezza che non ci di questa istituzione.
Il rischio questa volta è veramente troppo grande.