[Portici] 16/12 – Fuori i politici dalle Facoltà!

Portici_Unina_1213Il 16 dicembre si è tenuto un convegno organizzato dall’Università di Napoli Federico II dedicato alla proposta di legge che istituisce il Sistema Nazionale di qualità sanitaria e ambientale dei fondi ad uso agricolo e zootecnico (qui per maggiori informazioni a riguardo). Al convegno hanno partecipato anche esponenti del governo Letta, tra i quali il ministro dell’Agricoltura Di Girolamo e il sottosegretario De Camillis.

La politica ha sempre sostenuto lo sfruttamento coatto e la distruzione, legale o camorristica, dei territori agricoli campani, e l’area vesuviana non fa eccezione. I comitati di lotta che operano in questi territori conoscono molto bene le situazioni in cui versano aree come quella dell’ercolanese o dell’entroterra boschese. Lo Stato italiano, incapace di risolvere la cosiddetta “questione meridionale”, ha preferito sovrasfruttare le possibilità del suolo campano senza essersi mai posto il problema della sua valorizzazione.

I principali responsabili della rovina scientifica di questi territori tentano sempre più spesso di ammantarsi di una nuova aura responsabile indicendo convegni destinati a rimanere lettera morta o, peggio, a diventare l’avallo scientifico delle nuove politiche agricole e produttive, che nel tempo abbiamo imparato a riconoscere come sempre più insulse e mortifere per chi lavora la terra.

Non sarà inutile, poi, ricordare chi è che viene a disquisire su agricoltura e qualità della produzione in un’università pubblica come la Federico II. Non sarà inutile ricordare che il ministro Di Girolamo è stata una parlamentare di spicco del Popolo della Libertà, lo stesso partito di Maria Stella Gelmini, nome legato ad una celebre riforma che ha dato un notevole contributo alla dismissione della scuola e dell’università pubblica e all’aumento di finanziamenti alle scuole private.

Contro questo bieco teatrino si sono mossi alcuni compagni e compagne, che hanno chiarito la posizione dell’area vesuviana verso sfruttatori, politicanti e cortigiani dello Stato italiano. È giusto che chi sfrutta non dimentichi mai che c’è ancora chi oppone resistenza.

Di seguito alcune righe scritte dai compagni e dalle compagne a commento della contestazione:

Quello di oggi è solo l’ultimo appuntamento di una farsa che da decenni vede politici come Romano e De Girolamo, impegnati a cavalcare, puramente a fini speculativi, il disastro che si perpetua da tempo sui nostri territori.
Il copione è ormai noto: si circondano di tecnici compiacenti che avallano, ed agli occhi dell’opinione pubblica avvalorano, le loro politiche di drenaggio economico spacciandole per progetti e leggi rivolti alla risoluzione del problema, ma sono solo operazioni di facciata!

Questi signori e le loro politiche, esattamente come la camorra e l’imprenditoria, sono la causa del disastro che vede intere popolazioni ed i loro territori, avvelenati spesso irrimediabilmente.

Fuori dall’università e dalle città!Area vesuviana

[Sant’Anastasia] 2/10 – Cariche al presidio del Comitato Romani contro l’isola ecologica

Pesantissime cariche a Sant’Anastasia nell’ambito di una lotta per il territorio e l’ambiente.

Gli abitanti di Sant’Anastasia si oppongono alla trasformazione di uno spiazzo di terra vicino ai parchi residenziali e alla scuola “Elsa Morante” in una stazione ecologica che, per motivi legati al fatto che il ricilaggio è già abbondantemente avviato nel Comune, diventerebbe un’area di stoccaggio rifiuti pericolosi.[1] La salute degli abitanti del quartiere e soprattutto degli studenti verrebbe in questo modo gravemente compromessa.

Il comitato di quartiere che si oppone alla stazione ecologica presidia il terreno da giorni e ieri, nell’ennesima giornata di protesta, è stato caricato pesantemente da un variegato schieramento di forze dell’ordine: vigili, pompieri, carabinieri, l’antisommossa e polizia.[2] Chi ha già avuto a che fare con la polizia di provincia sa bene che c’è poco da discutere e quanto poco sia malleabile, anche di fronte alle evidenti ragioni di un territorio vissuto quotidianamente e che lotta per la sopravvivenza.

Vedendo la reazione decisa del comitato e dei residenti, che anche di fronte alla violenza di Stato (pardon, di provincia) non hanno levato le tende ma hanno continuato e continuano a dichiararsi contro questo progetto insulso, il sindaco di Sant’Anastasia Carmine Esposito (centro-destra) si è affrettato a chiarire che l’isola ecologica verrà realizzata “in piena sicurezza” seguendo tutte le regole che impone la raccolta differenziata e la tipologia della zona. Inoltre, nella miglior tradizione delle amministrazioni di provincia, ha anche promesso un palazzetto dello sport e una piscina da costruire… proprio vicino l’isola ecologica.

Intanto, alle rassicurazioni del signor sindaco segue l’installazione di telecamere attorno la scuola “Morante”… che il sorriso rassicurante di Esposito sia in realtà un ghigno beffardo?

[1] E. Ferulano, Sant’Anastasia, cariche al presidio, da Napoli Monitor
[2] D. De Somma, Il presidio contro l’isola ecologica a Sant’Anastasia finisce in scontro, da L’Ora Vesuviana