[Boscoreale] 4/7 – Assembla pubblica per un consultorio autogestito @ CSOA Asilo 45

MERCOLEDì 4 Luglio
ore 20.00

C.S.O.A. Asilo 45, piazza Vargas

SECONDA ASSEMBLEA PUBBLICA PER LA NASCITA DI UN CONSULTORIO AUTOGESTITO GRATUITO:

 Uno spazio demedicalizzato nel quale trovare informazioni e momenti di confronto su questioni riguardanti:
-contraccezione
-problemi specifici,quali gravidanza, endometriosi ecc.
– assicurare un servizio anche alle migranti,con o senza permesso di soggiorno
-essere un punto di riferimento per chi necessita di indirizzi, orientamento
-organizzare corsi e seminari con ostetriche,omeopati,naturopati
-far nascere un piccolo ambulatorio per visite gratuite
-allacciare contatti con gli altri consultori autogestiti e creare una rete
-creare uno sportello di apertura alla cittadinanza
-opporsi agli attacchi che mirano a smantellare l’autodeterminazione
-sviluppare la pratica del self help
Autodeterminiamo le nostre esistenze!

C.S.O.A. Asilo 45

Rete per gli spazi sociali autogestiti – Più diritto agli spazi, più spazio ai diritti!

Comunicato della Rete per gli spazi sociali autogestiti. Ricordiamo l’appuntamento per domani a Boscotrecase, dalle ore 10:00 fino a mezzanotte, per una giornata di condivisione e discussione sulla necessità di spazi sociali autogestiti nell’area vesuviana.

Quali sono i luoghi nelle nostre periferie vesuviane in cui è possibile incontrarsi liberamente, fare musica, teatro, interventi artistici, autoproduzione culturale, doposcuola, laboratori per bambini, migranti, anziani?

Luoghi in cui si possa discutere e autorganizzarsi per difendere i tanti diritti che ci vengono sottratti giorno dopo giorno, dal trasporto, all’istruzione, alla salute, al lavoro. Luoghi di incontro e di confronto, dove potersi autorganizzare per cercare soluzioni alla marginalità, alla disoccupazione ed all’avvelenamento che ci vengono imposti dai governanti e che aggrediscono le vite di tutti noi, giovani e meno giovani. Spazi che non siano regolati dal mercato né controllati dalla casta dei partiti, ma che siano a disposizione dei bisogni degli abitanti, senza ulteriori condizionamenti.

Si fa fatica, si fa davvero fatica ad individuarne anche uno soltanto!

La cementificazione selvaggia ha corroso ogni parco, i rifiuti hanno preso il posto dei fiori, i prati sono divenuti parcheggi, le piazze stanno scomparendo per far posto a centri commerciali, molte aree pubbliche vengono vendute per rimpinguare le vuote casse comunali.

Oggi non c’è un amministratore, un sindaco che non parli di democrazia partecipata, di politica della trasparenza, di beni comuni, utilizzando queste belle parole esclusivamente per aggiornare il proprio vocabolario elettorale. Parole che risuonano vuote se le persone non hanno i luoghi e le possibilità per confrontarsi, per informarsi, per agire, per far pesare i propri bisogni. Continue reading

[Boscotrecase] 28/04 – Riprendiamoci lo spazio… Ci manca l’Area

Volantino Ci Manca l'Area

Prima giornata della campagna itinerante per gli spazi sociali autogestiti e il recupero delle aree dismesse nel territorio vesuviano

SABATO 28 APRILE
Piazza Matteotti – ex stazione circumvesuviana – Boscotrecase (NA)

PROGRAMMA

Tutta la giornata (dalle 10.00 alle 20.00):
BOOK CROSSING
MERCATO CONTADINO,GENUINO E SOLIDALE
CONTRIBUTI ARTISTICI
Writing, installazioni, proiezioni: Kaf, Neotto, L. Di Rosa, artisti di strada, tammorra libera

Ore 10.00/13.00 – ATTIVITA’ LUDICO-CREATIVE
Giochi recuperati (biglie,campane,etc.)
Briscola,tresette,dama e scacchi,biliardino
Giardinaggio

Ore 13.00 – PRANZO SOCIALE +CRITICAL FISH

Ore 15.00/17.00 – LABORATORI:
Laboratorio per bambini
Laboratorio sul corpo

Ore 15.00 – CONFRONTO
“Diritti e spazi sociali contro speculazione ambientale e desertificazione culturale”

Ore 16.00 – SPETTACOLO DI BURATTINI:
Sartacarta e le guarattelle del vesuviano

Ore 17.00 – Workshop:
Autocostruisci il tuo sound system

18.00 Unidos do Batacoto (gruppo samba)

Ore 19.00 – Confronto:
”diritto ai trasporti(circumvesuviana)-ambiente-immigrazione-sanità sul nostro territorio”

20.00/24.00 – MUSICA:
Big head and the blues boys
I soci sulle nuvole
Musiche balcaniche
Marcello Colasurdo (musica popolare)

Riappropriamoci degli spazi! – Introduzione all’autogestione

Riappropriamoci degli spazi/ Riappropriamoci di ciò che è nostro/ Riappropriamoci della nostra vita, non lasciamola scorrere così! [99 Posse, Ripetutamente]

Ci riteniamo abbastanza fuori moda per tornare a proporre una delle pratiche storiche del movimento operaio, estesa nel tempo anche ad altri ambiti, come quello dei servizi o, appunto, quello scolastico. Stiamo parlando dell’autogestione, parolina composta che ha costituito motivo di timore e isteria per generazioni di padroni di fabbrica e baroni poco rampanti delle università.

La pratica dell’autogestione mette immediatamente alla prova dei fatti la capacità di organizzarsi collettivamente e dal basso. Nell’autogestione, c’è spazio per la libera espressione di tutti, a patto che ognuno contribuisca, a seconda delle sue capacità e possibilità, al benessere collettivo: e così, volendo immaginare una scuola già nel vivo della pratica di riappropriazione dello spazio, chi si reputa un buon lavapiatti potrà dare un mano in cucina al cuoco e al cameriere. Ma l’autogestione ripudia l’autorità e scardina l’alienazione del posto fisso, e chi, stufo di lavare piatti, volesse provare quell’esperienza divertentissima e creativa (non che socialmente utile) che è il cucinare, deve essere lasciato libero di provare, e quant’anche supportato nel suo fare-esperienza.

Autogestione non vuol dire “mantenimento dell’apparato scolastico e del sistema ad esso connesso”. Al contrario, con l’autogestione l’istituzione si trasforma in spazio sociale liberato dal carattere autoritario-repressivo che la contraddistingue. Un’autogestione che non cambia di una virgola le pratiche scolastiche, ma le edulcora con una presunta partecipazione studentesca, è un aborto bello e buono.

Purtroppo, è una triste consuetudine dell’occupazione quella di essere manovrata ed egemonizzata dai paladini del compromesso. Chi scrive ha vissuto un’occupazione vergognosamente contrattata con la Digos, il cui questore suggellò un patto d’acciaio col rappresentante fascista del liceo. È stata una lezione: pertanto liquidiamo subito l’argomento “destra” dicendo che sarebbe meglio allontanare ancor prima della mobilitazione i fasci, indipendentemente dal loro essere ribbelli o di partito.

I politicanti di (centro)sinistScuola autogestitara sostengono le occupazioni solo finché l’autogestione coincide con la gestione dello spazio da parte del collettivo di turno. Per queste avanguardie in mutande, di volta in volta amiche del sindacato concertativo o “di lotta” di turno, una scuola gestita dalla collettività degli studenti è un incubo. L’unico modo per combattere questa deriva elitaria è la salda unità degli studenti in agitazione: quattro – cinque stalinisti ripuliti non possono nulla di fronte a 500 individui auto-organizzati e determinati a riprendersi uno spazio…

Quella dell’autogestione è una storia nobile seppur piena di sconfitte, di cui torneremo a parlare prossimamente. Per ora, rilanciamo con forza questo mezzo che ha come fine la sua stessa esistenza. Qualche anno fa un gruppo di intellettuali francesi, riprendendo il motto degli operai russi del 1917, ha proposto di consegnare <<tutto il potere alle Comuni>> [Comitato Invisibile, L’insurrezione che viene]… rimbocchiamoci le maniche e cominciamo a costruire questo progetto.