[Boscoreale] URGENTE – 2/6 – Sgombero a Piazza Vargas

Riceviamo e pubblichiamo al volo. In serata i/le compagn@ hanno anche tenuto un’assemblea in piazza; seguiranno aggiornamenti.

Ore 19:30, piazza Vargas, Boscoreale – Un funzionario della polizia locale notifica ai presenti un’ordinanza comunale nella quale si vieta alla cittadinanza tutta l’accesso ai locali dell’ex asilo. Un gruppo di attivist* della Rete sociale spazi autogestiti, assieme ai cittadini del comune di Boscoreale e dei comuni limitrofi, sono da stamattina impegnati nel recupero/bonifica di una struttura abbandonata al degrado da anni.
Lo scopo è quello di riconsegnare alla comunità uno spazio nel quale condividere cultura, idee, progetti e tutto quello che possa “vivificare” questi territori dormitorio dove nulla è concesso se non degrado,inquinamento e re-depressione. Il sindaco Gennaro Langella, già famoso per le tristi vicende della discarica, impedisce alla collettività-senza addurre nessuna motivazione- di riappropriarsi di ciò che di diritto le appartiene, dimostrandosi addirittura infastidito perché qualcuno si è permesso di rimuovere cumuli di letame che giacevano da anni nella struttura.

NO AGLI SGOMBERI! SPAZI SOCIALI AUTOGESTITI PER TUTT*!

Rete Spazi Autogestiti

Riportiamo inoltre il documeno diffuso dalla Rete stamattina durante la liberazione dell’Ex-Asilo.

Riprendiamoci l'Area - 2/6/12

[Ercolano] 8/6 – Pugliano si riprende la piazza!!!

Venerdì 8 giugno, ore 18:00

@ Piazza Pugliano, Ercolano

Assemblea + cena sociale + concerto

Riportiamo il volantino diffuso dal coordinamento Res.In.A.

Pugliano si riprende la piazza!!!

La lotta del coordinamento Res.In.A. ha portato a un nulla di fatto a causa della miopia ed incapacità dell’amministrazione. Lo stabile di Piazza Pugliano è stato affidato ad un privato, che lo gestirà come esercizio commerciale (probabilmente l’ennesimo centro scommesse).
Scegliere di affidare il bene comunale di Pugliano ad un marchingegno succhia-soldi come un centro scommesse e sottrarlo alla cittadinanza che rivendica spazi di organizzazione e partecipazione dal basso è un’azione scellerata, priva di prospettiva sociale e densa di inefficienza politica.

VENERDì 8 GIUGNO 2012 dalle ore 18:00

– Assemblea pubblica (spazi sociali e partecipazione politica)

– Cena sociale a prezzi popolari

– Musica dal vivo

Pugliano vuole vivere…fino a tarda notte!

Coordinamento Res.In.A.

[Boscoreale] 21/05 – A fest’ ro cazz’ 2

Riportiamo il volantino dell’iniziativa organizzata dai/dalle compagn@ del Collettivo Area Vesuviana. Aggiorneremo appena possibile il post con il testo del documento.

Boscoreale 21/05/12

Lunedì 21 maggio ore 20:00

@ Piazza Pace, Boscoreale

ASSEMBLEA PUBBLICA

Testo del volantino:

Quando si tratta di munnezza, è risaputo, tutti i topi fuoriescono dalle fogne e cercano di accaparrare consensi e di rinfrescare una credibilità che, oramai, hanno perso da decenni (almeno agli occhi degli osservatori più attenti).
La notizia che circola sui principali quotidiani locali, ovvero che la discarica di Sari è chiusa, è leggermente inesatta e tesa ad alterare de facto il vero stato delle cose, con buona pace di chi cerca di liberarsi celermente di questa faccenda per dedicarsi “anima e corpo” alla improbabile “bonifica”. La Sapna non ha, infatti, mai dichiarato che la discarica ha definitivamente serrato i cancelli, ma che sono sospesi gli sversamenti (conoscendo questi criminali sappiamo che potrebbe riaprire in qualunque momento). Il tal quale dei paesi vesuviani, da qualchegiorno, finisce a Caivano, negli STIR, in impianti che potrebbero sovraccaricarsi in qualunque momento determinando, ad arte, una nuova emergenza che necessiterebbe l’apertura, o la riapertura, di una nuova o “vecchia” discarica. In questo bailamme sindaci, comitati ed affini cercano di accaparrarsi la torta; la parte migliore dell torta inclusa la ciliegina. Chi vuole captare il biogas per farne denaro snoante, chi è già pronto per festeggiare, chi decanta una fantomatica raccolta differenziata mai esistita, chi pensa alle bonifiche per “magnarsi” altri soldi. Continue reading

[Vesuvio] Lavoratori protestano nel cratere del Vesuvio

Vesuvio Natura Lavoro - 13/05

Tanti turisti si sono affacciati per capire cosa stesse succedendo nel cratere. Lavoratori Natura e Vesuvio, il pacco è fatto. Grazie, si legge sullo striscione. Sono gli ex lavoratori socialmente utili che dal 2008, anno di fallimento della cooperativa “Vesuvio Natura e Lavoro“, aspettano una convocazione da parte della Regione per discutere di una vertenza che riguarda da vicino il turismo e l’economia dell’area vesuviana e della Campania tutta.

Le spese per la manutenzione del territorio, che dovrebbe essere curata dai 30 operatori, vengono “risparmiati” per fronteggiare gli incendi sul Vesuvio (già 5 dall’inizio dell’anno) che potrebbero essere prevenuti proprio dall’azione degli operatori. La cooperativa si occupava, al tempo, proprio del servizio antiroghi, oltre che della manutenzione dei viali (tra i quali i percorsi ciclabili e per disabili), dei bagni e della biglietteria.

Già il 24 aprile alcuni lavoratori dell’ex cooperativa si erano calati nel cratere del Vesuvio, affrontando peraltro condizioni climatiche pessime. Scrive Francesca Pilla su il manifesto (24/04/12):

Dai 98 iniziali oggi ne sono rimasti 55, non più giovani e senza molte opportunità in un periodo di crisi in cui le offerte di lavoro non cadono certo dagli alberi, e dove in regione un giovane su tre è disoccupato. Così dopo un anno dalla fine della mobilità in deroga, senza una fonte di reddito, hanno iniziato a protestare. In queste settimane hanno occupato le strade del comune di Ercolano, solo 5 giorni fa hanno organizzato un corteo lungo il percorso montano che giunge in cima al Vesuvio, bloccando macchine, bus, turisti e visitatori. Anche ieri mattina era prevista un’iniziativa analoga per chiedere un incontro in regione, ma in cinque hanno avuto l’idea di fare qualcosa in più per attirare l’attenzione: si sono calati all’interno del cratere, mentre i colleghi sono rimasti fermi alla biglietteria a quota mille metri, prima del Gran Cono, a dargli manforte. [1]

Il 2 maggio la Commissione lavoro ha convocato un Consiglio regionale con i sindacati, ma la vertenza dell’ex “Vesuvio Natura Lavoro” non è stata risolta.[2]

Ora i lavoratori si sono risistemati sullo spuntone di roccia con una tenda e il loro striscione. Le condizioni sono precarie e resta il pericolo di uno smottamento della roccia vulcanica. I colleghi e i compagni dei lavoratori, che intanto presidiano il cratere, hanno provveduto a fornire loro cibo e bevande.

[1] Francesca Pilla, Il tetto ormai non basta più: a Napoli ora è «Occupy Vesuvio»
[2] Clash City Workers, [Napoli] Nuova protesta sul Vesuvio: gli operai della ex cooperativa Vesuvio, Natura e lavoro si calano nel cratere

[Boscoreale] 10/05 – Rifiuti-Immigrazione-Spazio: Assemblea pubblica

Iniziativa organizzata dalla Rete per gli Spazi Autogestiti. Si riporta anche l’ampio comunicato che analizza la gestione della campagna elettorale nell’area vesuviana. Qui per l’evento su Feisbucc.

Boscotrecase RSA - 10/05/12

QUESTIONE RIFIUTI – La campagna elettorale, dipanatasi sul territorio vesuviano, è stata, stricto sensu, una “monnezza” di campagna basata, non a caso, interamente sulla “questione rifiuti”. I candidati a sindaco del comune di Boscotrecase sono quei loschi figuri che hanno favorito, anzi avallato, la situazione nella quale versa oggi il comprensorio vesuviano: una discarica attiva a monte e degrado generalizzato a valle. Sappiamo che il sindaco uscente (e rientrante) Agnese Borrelli è stata una delle artefici del disastro economico e sociale di Boscotrecase, nonchè una dei firmatari di quel famoso “accordo patacca” che stroncò la rivolta di Terzigno con l’obiettivo lucidisso di tenera aperta, ancora per molti anni, cava Sari. Essì, perchè – a discapito di quanto pare confusamente venire fuori da questa congerie di partituncoli,comitatuncoli e affini , i quail dichiarano con estrema sicurezza che lo sversatoio chiuderà – noi crediamo che il sopracitato accordo sia la chiave di lettura fondamentale per sciogliere il nodo gordiano che attanaglia,dal 2010, la popolazione vesuviana: la discarica Sari non chiuderà o quantomeno chiuderà nominalmente ma non fattivamente. Il ragionamento che ci ha portati, da sempre, a questa considerazione è lapalissiano: 1- i sindaci del comprensorio, a parte qualche aborto di progetto, non hanno un’alternativa valida e si riempiono la bocca di parole, quali bonifica e chiusura, che non appartengono a loro,bensì a noi. 2-le altre “alternative” proposte da Vardè (e affini) sono impraticabili,dato la sacrosanta lotta della popolazione di Quarto che non ha nessuna intenzione di farsi piazzare l’ennesimo cesso/discarica sul proprio territorio.3-sappiamo che ,da piano regionale, le discariche esistenti possono essere ampliate del 15% ed è sicuramente più agevole mettere mano ad un ulteriore ampliamento di cava Sari,anzichè, con questi chiari di luna, organizzare una discarica ex novo.4- sul giornale Roma, il 7 maggio, compare un articolo che preconizza l’ampliamento. Una nuova piazzola, a detta del commisario Vardè, verrà affiancata alla cava per depositarvi altre centomila tonnellate di rifiuti ( a detta del gionalista). Non possiamo assicurare l’attendibilità di questo articolo ma possiamo sicuramente intravederne la logica: mentre la popolazione dorme “sogni tranquilli” aspettando la chiusura imminente appare la notizia strisciante dell’ampliamento,soppiantata, però, dalla rassicurazioni della “rete del comitati”(Franco Matrone ha attivato un vero e proprio contatore della munnezza) e dei “sindaci”. Continue reading