[Portici] 14/6 – Mattinata di volantinaggio antifascista

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Mattinata di propaganda antifascista, quella del 14 giugno a Portici. La città dell’area vesuviana ha visto diverse realtà dell’antifascismo locale radunarsi per diffondere volantini e slogan contro Casapound e altre sigle di estrema destra che da diverso tempo cercano di radicarsi nei nostri territori.

Il volantinaggio itinerante è servito a spiegare la necessità di bloccare l’emergere dei nuovi gruppi fascisti, che sfruttano il momento di crisi economica per proporre le loro ricette a base di razzismo e sfruttamento coatto (il tutto condito con olio di ricino, ovviamente). La popolazione ha risposto bene all’iniziativa, facendo emergere però altre questioni riguardanti il come affrontare la crisi e la situazione merdosa in cui in tanti e tante si ritrovano.

Notevole anche il tempestivo intervento delle forze dell’ordine, che ancor prima dell’inizio del volantinaggio si sono manifestate cercando di prendere le generalità dei presenti. Non abbiamo nomi da avanzare: l’antifascismo, checché ne dicano gli aficionados della burocrazia repressiva, è un affare di tutti.

Di seguito riportiamo il volantino preparato dal CSOA Sementificio Liberato e dagli antifascisti vesuviani. Clicca sull’immagine per leggere il contenuto del volantino.

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Questo è invece il volantino (fronte + retro) preparato dai compagni e dalle compagne dell’area vesuviana libertaria. Clicca sulle immagini per vederle a grandezza utile.

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[Torre del Greco] 25/4 – Nasce il CSOA Sementificio Liberato!

Riportiamo da RadioLiNA il comunicato dell’occupazione dell’ex Sementificio a Torre del Greco.

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RIDIAMO SPAZI LIBERI ALLA CITTA’

Siamo precari, disoccupati, operai e studenti di Torre del Greco e dell’intera area vesuviana, impegnati da anni nelle lotte per la difesa della salute, dell’ambiente e del diritto a r-esistere su questi territori difficili per antonomasia.

Subiamo da decenni infami piani politici – vedi gli ultimi ‘Jobs-act’ ed  il ‘Piano casa’ del Governo Renzi, piovuti dall’alto e dettati dalla cosiddetta TROIKA (Commissione Europea, Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale) –  il cui unico risultato, in nome dell’austerity, è stato l’impoverimento generalizzato delle nostre esistenze.

Complici di questo disastro sono politici locali ed aspiranti tali che, mediante l’attuazione di politiche criminali, in connubio con il malaffare, hanno distrutto questi territori, portando allo smantellamento di ospedali, all’inquinamento delle terre ed all’aumento della tassazione di acqua, luce, gas e TASI. Decidono sulla nostra pelle per poi ricordarsi di noi solo prima delle elezioni, bussando alle nostre porte per rifilarci vuote promesse, facendo leva sui classici meccanismi clientelari del voto di scambio.

Dunque senza casa, né reddito, in un territorio devastato da discariche in ogni dove, con i servizi fondamentali praticamente inesistenti (sanità, trasporti, scuola, università) ed in totale mancanza di spazi sociali,  abbiamo deciso di autorganizzarci e reagire collettivamente alla precarizzazione dell’esistenza cui ci vogliono costringere.

Il mezzo della lotta è la bonifica reale intesa come processo popolare di auto-organizzazione, antagonista e conflittuale, che da un lato agisce la liberazione, riappropriazione e riqualificazione di uno spazio abbandonato al degrado e all’incuria delle istituzioni locali, sottraendolo a logiche di speculazione e malaffare; dall’altro, sfrutta lo stesso spazio come centro di aggregazione e fucina di progetti culturali e politici per disinquinare le nostre vite e per produrre risposte ai bisogni e ai desideri della collettività.

Rifiutiamo ogni forma di ghettizzazione, razzismo, fascismo, sessismo e omofobia effetti diretti di un sistema economico neoliberista e capitalista fatto di sfruttamento e precarietà.

PER UN REDDITO DI BASE INCONDIZIONATO ED UNIVERSALE, PER UNA SANITA’, TRASPORTI, SCUOLA E UNIVERSITA’ GRATUITI, PER IL DIRITTO ALL’ABITARE E ALL’INSOLVENZA, CONTRO LA DEVASTAZIONE DEI TERRITORI, CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI,  PER LA RIAPPROPRIAZIONE DEGLI SPAZI SOCIALI E DELLE TERRE.

ASSEMBLEA MARTEDI’ ORE 20 E SABATO ORE 17 VIA LAVATROIA 24 (EX-SEMENTIFICIO)

CSOA SEMENTIFICIO LIBERATO

[Torre del Greco] 19/4 – Liberiamo Leopardi dall’austerità!

Riportiamo dal blog di Reddito per Tutt* TdG.

Gli effetti più catastrofici dell’attuale crisi economica, come sempre nella storia, si stanno ripercuotendo sui territori maggiormente depressi e depredati di paesi oramai completamente asserviti alle politiche di austerity e di precarizzazione dell’esistenza imposte direttamente dagli istituti finanziari internazionali afferenti alla cosiddetta Trojka (Banca Centrale Europea, Commissione Europea e Fondo Monetario Internazionale).
Vengono utilizzati, per raggiungere tale fine, marionette di turno calate dall’alto come Monti, Letta ed ora Renzi oltre ai lacchè delle loro stesse formazioni, come l’attuale ministro dell’economia Pier Carlo Padoan (esponente del mondo bancario ed ex dirigente del FMI), che con finte promesse, in nome di una presunta ripresa economica, continuano ad alimentare una speranza di cambiamento che nei fatti si traduce sempre più nell’assoggettamento della vita di tutti ai loro beceri interessi economici. Gli infami risultati di questo progetto criminale investono in pieno l’intero territorio vesuviano e tutti i cittadini giovani, adulti ed anziani lo avvertono chiaramente sulla propria pelle. Torre del Greco ha visto la sua economia cadere in ginocchio. La città, un tempo conosciuta nel mondo per la grandezza dei suoi artigiani e dei suoi naviganti, conosciuta come terra dei fiori e del corallo è diventata a tutti gli effetti un vero e proprio “paese dormitorio”, dove 2 giovani su 3 vivono la triste realtà della disoccupazione sottoccupazione precarizzazione o emigrazione. Nel giro di 30 anni sono stati persi per strada ben 20mila abitanti, ragazzi e ragazze fuggite dalla propria terra alla ricerca di un futuro migliore?!?, mentre chi è costretto, o ha deciso volontariamente di restare, è stretto in una morsa letale. In pochi anni abbiamo assistito al drastico ridimensionamento dell’Ospedale Maresca, la lenta agonia del settore cantieristico navale e della pesca, la bomba ecologica rappresentata dalle discariche legali ed illegali sparse sul Vesuvio (compresa la grave situazione del centro di raccolta di Leopardi), la chiusura della cassa marittima ed una assurda impennata del costo del trasporto pubblico locale (un biglietto UnicoCampania per Napoli è arrivato a costare 2,20 €, a fronte di un servizio a dir poco penoso e che termina le corse prima che tramonti il sole). Ma è soprattutto il fallimento dei due colossi armatoriali Di Maio e Deiulemar ad aver calato la mannaia definitiva sui risparmiatori torresi, interrompendo uno strano connubio che durava ormai dagli anni ’50 sino ai giorni nostri, lasciando senza il becco di un quattrino circa 13mila famiglie. A questa situazione drammatica intendiamo rispondere con le armi che ci sono proprie e che rifuggono nettamente dal vicino momento elettorale e dalle false speranze dei politici locali vecchi, nuovi o aspiranti tali (abili fantocci che speculano sulla fame della gente), proponendo pratiche conflittuali di riappropriazione di tutto ciò che ci è negato quotidianamente dal sistema capitalistico-neoliberista nel quale viviamo e nel quale vanno avanti fieramente speculatori, mafiosi, politicanti, sindacalisti ed affaristi di ogni specie. Pratiche conflittuali e collettive e non clientelari quindi, che hanno come obiettivo la riappropriazione di reddito, della gratuità dei servizi (salute, trasporti, scuola, università) dell’ambiente e della felicità nonché spazi pubblici, quindi di tutta la comunità, per usi sociali-politici-culturali, sottraendoli alla speculazione ed al malaffare che li vogliono chiusi ed abbandonati al degrado per decenni, fin quando non arriva la finanziaria di turno a tirarci su un punto scommesse o un albergo. Oppure nella peggiore ipotesi a farli crollare (come accaduto pochi mesi fa a Via Calastro con Villa Pedone), mentre nella nostra città non vi è un SOLO ASILO COMUNALE, nè un consultorio pubblico e laico, latitano i luoghi di aggregazione popolari che non siano bar e circoletti, gli artisti non hanno strutture dove potersi esprimere e le pratiche agricole seguono soltanto la scia intensiva e lontana dai bisogni di coltivatori e cittadini. E’ soltanto in questo solco che possiamo iniziare a liberarci dall’asservimento, dall’individualismo, dall’arrivismo e dall’alienazione riprendendoci a spinta il presente mediante la riappropriazione collettiva del quotidiano, di tutto ciò che è nostro, che desideriamo e pretendiamo. Lanciamo la campagna per gli spazi sociali autogestiti, iniziando

SABATO 19 APRILE
ORE 18,OO “ LIBERIAMO LEOPARDI”

START ORE: 18.00
– STREET ART ANTIFA’ WRITING
– LABORATORIO DI PITTURA ED ARTI GRAFICHE PER BAMBINI
– ANIMAZIONE+CLOWNERIE+GIOCOLERIA

DALLE ORE 19.30 IN POI
– AFRODUM
– LUNA JANARA
– MAZE
– FRANK TANK
– VOICE OF THE PEOPLE SOUND SYSTEM

SE MAGNA:
– PIZZETTE FRITTE
– CUCINA VEGAN
– VINO BUONO

PARCHEGGIO DI FRONTE LA CHIESA DEL BUON CONSIGLIO
(ANGOLO VIA NAZIONALE E VIALE EUROPA)

REDDITO PER TUTTI TDG
ANTIFASCISTI VESUVIANI

[Boscotrecase] 18/3 – Noi apriamo spazi abbandonati, le amministrazioni li richiudono

Diffondiamo con leggero ritardo qusto comunicato degli Antifascisti e delle antifasciste del vesuviano (qui la fonte). Non un passo indietro!

Ieri, martedì 18 marzo, mentre si svolgeva un incontro sulla delicata tematica della depressione post partum alla Stazione Liberata,un gruppo di facinorosi appartenenti alla polizia municipale ha invaso lo spazio invitando i presenti -tra i quali medici e psicologi/ghe intervenuti all’assemblea- a sgomberare, interrompendo bruscamente la proiezione del documentario che stava per cominciare.
Questi servi dell’amministrazione Borrelli con divisa e paletta non hanno voluto sentire spiegazioni; a chiara voce hanno ribadito che quello spazio non è della collettività, pur essendo uno spazio pubblico, ma appartiene al padrone, ovvero il comune; appunto per questo i cittadini non hanno il diritto neppure di attraversarlo perché quello è uno spazio “CHIUSO e PRIVATO” (citando testualmente)!
Noi, come antifascisti vesuviani, ricordiamo all’amministrazione che la stazione ha versato in una condizione di completo degrado ed abbandono per anni e che il vero problema di colei che ha trasformato Boscotrecase in un dormitorio – la sindachessa- è l’aggregazione. E’ oramai lapalissiano : laddove ci sono collettivi politici o singoli che, assieme ai cittadini, ragionano -lontani dalle becere politiche di partito – lì arriva la lunga mano dell’ intimidazione e della repressione del dissenso. Questi sindaci credono di poter agire indisturbati; fatto sta che se il paese è silente – e per certi versi sottostà piegando la testa ai diktat che provengono dall’alto – c’è ancora qualcuno che la testa non VUOLE ABBASSARLA.

La stazione è uno spazio pubblico ed appartiene alla popolazione; fuori i vigili dai coglioni/ovaie!
ANTIFASCISTI VESUVIANI

[Boscotrecase] 22/2 – Liberato un nuovo spazio!

Diffondiamo con gioia questo breve comunicato degli Antifascisti vesuviani (dal blog di Reddito per Tutt* TdG), che nella giornata di mobilitazione nazionale di lotta contro la repressione e le nocività hanno occupato uno stabile a Boscotrecase. Maggiori notizie nei prossimi giorni.
Più spazi liberati sotto il Vesuvio! Riprendiamoci l’Area!

Sabato 22feb è stato liberato un nuovo spazio nell’area vesuviana. A Boscotrecase il gruppo degli Antifascisti Vesuviani è entrato nell’ex stazione della circumvesuviana abbandonata da più di sei anni nel degrado più totale dall’EAV e dalle istituzioni locale. Dopo mesi e mesi ci discussioni intavolate col sindaco “a tempo indeterminato” del piccolo comune vesuviano per l’affidamento della struttura ad una gestione aut organizzata dal basso, conclusesi in un nulla di fatto, oltre a fantomatiche allusioni ad una concessione ad associazioni praticamente inesistenti sul territorio, lo stabile di Piazza Matteotti è stato restituito alla popolazione boscese. Questo è il nostro modo di intendere le bonifiche, ripulendo ristrutturando e gestendo autonomamente e dal basso tutto quello che le istituzioni ed i signorotti dei nostri territori abbandonano al degrado e all’incuria. Oggi a Boscotrecase e domani in tutta l’area vesuviana.