[Napoli] Comunicati della Rete antifascista napoletana sulla giornata del 25 aprile 2015

Riportiamo di seguito due comunicati diffusi dalla Rete antifascista napoletana.
Il primo prova a fare un bilancio della giornata di lotta del 25 aprile, nella quale un corteo ha attraversato la città di Napoli arrivando fino alla sede fascista di via Foria, pesantemente presidiata dalle guardie; il secondo comunicato è invece la denuncia della rimozione, operata probabilmente da qualche topo di fogna, della targa in memoria di Iolanda Palladina, uccisa da una molotov lanciata proprio dalla sede “Berta” nel 1975.

antifa rosso

Comunicato rete antifascista sul corteo del 25 Aprile

Oggi in occasione del 70esimo anniversario dalla Liberazione italiana dal nazifascismo a Napoli più di duemila persone sono scese in piazza. Il corteo è stato organizzato dalla rete antifascista Napoletana con l’adesione di tutte le realtà di lotta della città e dell’Anpi. Numerosissimi i migranti presenti che, a seguito dell’ennesima strage nel mediterraneo, hanno preparato uno striscione in ricordo delle innumerevoli vittime del dispositivo securitario Europeo.
Dopo aver attraversato le strade attorno Piazza Garibaldi,il corteo si è diretto verso via Cesare Rosaroll disattendendo le prescrizioni imposte della Prefettura e della Questura, ribadendo che nessuna strada della città può essere interdetta agli antifascisti. Lungo tutta via Foria le forze dell’ordine hanno predisposto un dispositivo di sicurezza da vertice internazionale,con tanto di elicotteri, idranti in prima fila e avvisi alla cittadinanza a non sostare con le macchine per una “previsione di turbativa dell’ordine pubblico”. Dopo più di un mese di presidi di polizia “straordinari”a protezione della sede “Berta”, si è assistito all’ennesima dimostrazione di quanto sia più importante difendere i neofascisti di Casapound, confermando quale sia il ruolo delle istituzioni nel depotenziamento delle giornate di lotta come quella di oggi. Va sottolineato che il dispositivo securitario è stato posto a guardia e difesa della sede storica dell’Msi da cui 40 anni fa partì la molotov che uccise Iolanda Palladino e che oggi viene usata dai fascioleghisti di Casapound. Da una parte un corteo espressione della reale opposizione alle politiche di sfruttamento che subiamo;dall’altra un dispiegamento di forze dell’ordine a difesa di chi promuove logiche divisorie e razziste. Continue reading

[Napoli] 1/4 – Antifascisti rinchiudono CasaPound nel suo covo

Riportiamo da Contropiano.

antifa rosso

Martedi alcuni fascisti di Blocco Studentesco – gruppo neofascista legato a Casa Pound – avevano organizzato un volantinaggio fuori all’istituto Cuoco-Campanella, i ragazzi della scuola li hanno allontanati e per tutta risposta gli esponenti dell Blocco hanno brandito le cinture e aggredito gli studenti.
Ieri, dopo quanto avvenuto davanti alla scuola e a seguito delle molte aggressioni avvenute in zona nelle ultime settimane, molti studenti antifascisti napoletani si sono dati appuntamento per ribadire che i discorsi e le pratiche di fascisti, omofobi e razzisti non hanno spazio nelle loro scuole. Dopo un breve presidio davanti alla scuola, hanno percorso via Foria scandendo slogan e distribuendo volantini. All’altezza dell’Orto Botanico, dalla famigerata ex sezione Berta del MSI (quella da cui partì la spedizione che uccise la compagna Jolanda Palladino negli anni ’70), oggi sede di Casapound, è sbucato un nutrito gruppo di fascisti che ha aggredito i manifestanti, ma la reazione di questi ultimi ha costretto i fascisti a rinchiudersi nella sede (vedi foto).
Cambiano i nomi (MSI, Casa Pound, Blocco, Noi con Salvini, Sovranità etc…) ma le modalità di azione, vigliacche, e le parole d’ordine, infami, restano le stesse. Napoli non vuole i fascisti! Sono passati 70 anni ma il ricordo e il sentimento delle Quattro Giornate della Resistenza a Napoli resta vivo nei cuori, nelle fogne sono stati confinati e nelle fogne resteranno!

[Napoli] 4/2 – Aggressione squadrista a un compagno del Collettivo Antifa VersuS

Diffondiamo (da Antifa ECN) un comunicato del Collettivo Antifascista VersuS su una recente e penosa aggressione squadrista ai danni di un loro compagno.
Con immutato odio per il fascismo e per ogni autoritarismo.

antifa rosso

Oggi a Piscinola un gruppo di fascisti, facenti capo alla formazione di Blocco Studentesco, ha aggredito un ragazzo del quartiere, colpito solo per il fatto di essere un attivista del collettivo antifascista VersuS e un compagno di Mezzocannone Occupato.

Questa è l’ennesima prova della violenza infame che queste organizzazioni – che stanno provando ad avviare un percorso all’area nord di Napoli – sanno mettere in campo. Organizzazioni che godono di un’insopportabile copertura istituzionale sul territorio che non possiamo più tollerare.

Da mesi denunciamo le responsabilità della Municipalità VIII e del presidente Pisani, che hanno dato spazio a queste persone addirittura affidandogli la gestione di una polisportiva. Da mesi denunciamo la responsabilità di un amministratore che, opportunisticamente, difende la famiglia di Ciro Esposito, ragazzo ucciso da mano fascista, e poi, però, sul suo territorio dà agibilità alla destra eversiva. Da mesi diciamo che, sotto i tentativi di riciclarsi di fronte all’opinione pubblica tramite lo strumento associativo, si nascondono i bastardi di sempre. Da mesi diciamo che l’Associazione Fiamma è composta da personaggi già coinvolti nell’operazione Lame, responsabili dell’aggressione armata a degli studenti fuori la facoltà di Lettere e Filosofia, nonché della pianificazione di uno stupro ai danni di una studentessa ebrea di medicina. Continue reading

[Castellammare di Stabia] 13/11 – Fuori i fascisti da Castellammare

Riportiamo dal blog di Vesuvio Antifa.

“Il fascismo non passerà”, dicevano i compagni quando la feccia nera seminava bombe, uccideva militanti e preparava colpi di Stato coi militari e da allora si cominciarono ad organizzare per difendersi.
antifa rosso
Giovedì 13 novembre un gruppuscolo di borghesotti in giacca e cravatta, col vessillo italico esposto all’esterno di un locale marocchino (aaa se lo sapesse il duce) e delle facce idiote tipiche di chi vuol fare la rivoluzione sulla pelle dei diseredati, insidiando l’odio sociale tra gli ultimi, fottendosene altamente di andare ad intaccare i meccanismi di un sistema nel quale in realtà si trovano a loro perfettissimo agio, insomma queste personcine volevano far baldoria, inneggiando al ritorno di Mussolini, alla cacciata degli stranieri dal paese, alla presa di Fiume e altre simili amenità.

Noi, uomini e donne di questa terra, antifascist* vesuvian* abbiamo semplicemente deciso di partecipare a nostra volta a questa festa, ovviamente a modo nostro. Continue reading