Tartarughe campane nella nebbia padana

Ovvero, come CasaPound Campania (non) si è persa nella Milano leghista

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Dev’essere l’ultima evoluzione del turborevisionismo nostrano: “né destra né sinistra” – Nord. “Né rossi né neri” – verdi. Sarà assai divertente vedere con quale faccia da culo si faranno vivi a Napoli e dintorni, dopo aver stretto un patto con il partito anti-meridionale per antonomasia, il cui segretario non è riuscito a restare sul suolo partenopeo per più di 10 minuti (10 minuti indimenticabili nei quali compagni, ultras e semplici cittadini lo hanno riempito di ogni genere di insulto concepibile sulle coste del Mediterraneo). Si erano presentati come il gruppo campano, dopo una misera campagna di manifesti: tuttavia, più che una terribile bellezza, ci sembra sia nata una sgonfia loffa.

Ma, in fondo, perché stupirsi? CasaPound è una formazione politica, dunque per costituzione votata al compromesso, al conseguimento del fine con tutti i mezzi, fossero anche l’alleanza con chi apparentemente dice cose opposte alle tue. Ma il punto sul quale battere, forse, è proprio questo: la Lega Nord non è affatto quella forza indipendentista e autonomista che millanta(va) di essere.

La Lega Nord è cresciuta. Ha assaporato l’aria dei ministeri. Ha impresso i nomi dei suoi coordinatori nelle leggi più stronze e criminali che questo Paese abbia prodotto in anni e anni di merda legislativa. La Lega Nord è insomma un partito a tutti gli effetti nazionale, che ha come unico obiettivo quello di piazzarsi al governo nel nome delle grandi promesse che tanto piacciono nei momenti di crisi: Sicurezza contro il nemico di turno, Controllo e Sfruttamento sempre più coatto. Continue reading

[Boscoreale] 15/10 – Monnezza non differenziata nel comune di Boscoreale

Un commento ripreso dal blog di Vesuvio Antifa sul teatrino istituzionale che ha fatto finta di interessarsi alla questione della Cava Sari, sulla quale i compagni e le compagne del posto lavorano da anni dal basso e attivandosi concretamente sul territorio.

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Ieri sera, in data 14 ottobre, si è tenuta un’assemblea pubblica nell’aula consiliare del comune di Boscoreale – avente come oggetto la cava ex Sari – alla quale hanno partecipato in bella parata buona parte dei primi cittadini dei comuni dell’area vesuviana, assessori, rappresentanti emeriti del PD e di altri partiti.

Una assemblea sulla monnezza costituita da monnezza, per giunta non differenziata! Una puzza incredibile! L’oggetto della discussione era l’attuale impianto di captazione del biogas che dalla “presunta” chiusura della discarica è pienamente funzionante. L’impianto è gestito dalla Ecodeco e dalla Sapna: dopo aver speculato sull’apertura, sulla gestione della cava e sul traffico dei rifiuti adesso le due società – note a chiunque abbia avuto un approccio anche light alla questione rifiuti in Campania – ne gestiscono il post mortem ricavandone un lauto guadagno. Alla popolazione – decimata da malattie, puzze o miasmi come dir si voglia, amianto, nanoparticelle, macroparticelle, combustioni e roghi di vario genere e varia natura – non rimane che ascoltare ancora in silenzio le megaBALLE di tecnici e scienziati. Essì, perché invece di discutere circa la bonifica del sito, ieri si discuteva se alzare o abbassare il camino dell’impianto, se captare biogas o metano, se insomma morire col tubo del biogas al collo o nel deretano (scusate l’espressione poco politically correct). Quando ieri, mentre si raccontava alla gente questa favoletta fantastica, qualche singolo o qualche collettivo – uno a caso – ha provato ad alzare un po’ i toni della discussione ed ha posato l’accento sul disastro immane che ci circonda gli amministratori, sentendosi offesi, sono andati in escandescenza. Essì, perché le feste – soprattutto quando si parla di danaro – non vanno mai disturbate. Così subito si è pensato di chiamare i carabinieri, di vietare gli interventi, le ingerenze e le parolacce che, scusate, ma venivano fuori più che naturali. Noi di incontri congiunti tra tecnici, professoroni, biologi e chimici ne abbiamo visti tanti ed abbiamo sentito anche un sacco si storie circa i possibili accordi tra amministratori per la salvaguardia del cittadini e del territorio. E’ dal 2007 che ci raccontano balle: in realtà è paradossale che chi ha avvelenato abbia la volontà di risolvere e per giunta noi non crediamo alle deleghe. Quindi, prima di essere definitivamente allontanati dall’assemblea, abbiamo fornito ai presenti la nostra soluzione: visto che la termocombustione piace a molti, perché non incenerire proprio chi ci amministra?

Nasce il blog di Vesuvio Antifa – Sabotaggio e Anti-Fascismo: lotta perpetua alle nocività, cap. I

Nel segnalare la nascita di una nuova piattaforma virtuale che possa raccogliere contributi e spunti provenienti dall’antifascismo vesuviano, Blog Vesuvio Antifa, riportiamo anche una riflessione, curata dall’indomito Muzio Scevola e pubblicata dai/dalle compas, sui rapporti tra antifascismo e lotta alle nocività; che è, come dire, lotta a a tutte le autorità.

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(Agitare senza cautela)

… Anzitutto una bomboletta,

o un pennarello o un adesivo,

piscio di gatto o strappo aggressivo: usateli contro le scritte che inneggiano al fascismo. Alla stessa maniera fate contro gli spot pubblicitari: infastidirete e saboterete con facilità.

Diffondete la pratica ad ogni ora del giorno e della notte. L’antifascismo, come la sfida alle multinazionali, non può essere una lotta di pochi, ma un conflitto diffuso. Praticatelo con gioia.

Gli antifa non sono super eroi mascherati che vi salveranno dalle grinfie del potere. Sono i vostri compagni di banco, il vecchietto sotto casa, mia mamma che cucina le pappardelle.

Gli antifa siete voi. Continue reading

[Napoli] Port’Alba, i vigili e i distinguo tra gli sgomberi

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I vigili urbani del Comune di Napoli sono ben noti alle cronache repressive per le vere e proprie battute di caccia con cui braccano ambulanti, immigrati e altri soggetti sociali; non dimentichiamo episodi come il pestaggio di un clochard e dei suoi animaletti di compagnia nel pieno centro di Napoli [1] nel periodo di comando di quel tal Sementa (mai nome fu più appropriato) che interpretava al meglio il sogno di una Napoli ordinata e rispettosa delle regole fissate dal Potere. Ora, l’obiettivo della loro ultima retata è stata la “via dei librai”, Port’Alba, punto nevralgico per chi cerca libri a bassissimo prezzo. Le bancarelle di libri che caratterizzano da anni e anni la strada sono state sgomberate per fare spazio alle auto da parcheggiare, e i librai sono stati sanzionati con multe che si moltiplicano come funghi.

Chi vi scrive si è formato una biblioteca a Port’Alba, un posto nel quale si possono trovare testi anarchici e poesie di autori sconosciuti, collezioni intere di Harmony e libri di analisi di classe. Quindi chiariamo subito che se ‘è uno che si incazza per questa operazione, quello sono io. Tuttavia, dà molto a pensare la reazione di sdegno (magica parola!) di molti cittadini napoletani, che lamentano sanzioni ai librai «quando poi rom e marocchini vendono la loro paccottiglia cinese indisturbati finanziando la camorra»[2]. Al di là del fatto che non si capisce dove abiti questa gente se non riesce nemmeno a vedere che i venditori ambulanti devono sempre stare con gli occhi aperti per evitare di incappare nei giustizieri di Stato, è chiara l’antifona? I libri hanno il diritto di animare il suolo pubblico, i braccialetti e i manufatti no. Continue reading

[Torre del Greco] 1/2 – Per fare un tumulo, ci vuole un Fiore

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Torniamo a bomba sul presidio antifascista tenutosi ieri a Torre del Greco, in occasione del convegno organizzato da quegli addetti all’impianto fognario di Forza Nuova, talmente invisi persino alle pantegane da essere costretti a tenere il loro merdoso convegno al calduccio, tra le salde e sicure mura dell’Hotel Holidays – struttura della quale non potremo che ricordarci in futuro, visto che non si fa molti scrupoli ad ospitare camerati, stragisti e altri volenterosi parastatali. Il prestigioso convegno vedeva come ospite d’eccezione il poco onorevole Roberto Fiore, il segretario di Forza Nuova: sì, è quel ricchissimo fascistone implicato in alcuni dei casi più oscuri dello stragismo nero, Il 1 febbraio, la favella dell’inutile Fiore ha trattato di blocco dell’immigrazione e diritto alla casa. Non è molto difficile immaginare le bestialità che saranno emerse da questo convegno: è, anzi, talmente facile che molti antifascisti e antifasciste dell’area vesuviana hanno deciso di tenere un presidio per denunciare ed impedire la propaganda razzista, nazionalista e xenofoba di Fiore e della sua accolita di ominidi, che cerca di sfruttare il disagio in cui versa l’ambiente torrese (e non solo) per veicolare i suoi propositi reazionari, autoritari e xenofobi. Continue reading