[Napoli] 4/2 – Alcune riflessioni dopo l’ultimo agguato di Casapound a Napoli

Comunicato della Rete antifascista napoletana sulle recenti aggressioni dei ratti di Casapound ai danni di attivisti e compagni.

antifa rosso

Mai più aggressioni fasciste! Ai nostri posti ci ritroverai!
Napoli Resiste!
Alcune riflessioni dopo l’ultimo agguato di Casapound a Napoli.

Nella nostra città nell’ultima settimana è avvenuto un episodio dalla gravità assoluta: l’agguato, dalle pesanti conseguenze, di 3 militanti di Casapound nei confronti di un gruppi di compagni e studenti medi, a seguito della cacciata di militanti di Blocco Studentesco all’esterno del liceo Vittorini.

Questo episodio è l’ennesimo che arricchisce una fila di gravi atti perpetrati da questo gruppo a Napoli, che nonostante sia stato respinto più volte nei tentativi di estensione in città, continua, grazie alle protezioni politiche e poliziesche di cui gode, a svolgere il ruolo per cui è nato: disturbare, attaccare, criminalizzare, le realtà sociali in lotta.

Un’aggressione molto pesante, che si lega a doppio filo con quella che 5 anni fa colpì tre studenti e compagni all’esterno della facoltà di Lettere e Filosofia, quando furono accoltellati da 3 esponenti di Casapound. Oggi come allora, il clima sorto attorno alla campagna elettorale fomenta i fascisti, pronti ad utilizzare qualunque stratagemma per aggraziarsi il padrino politico di turno. Ieri era Lettieri, oggi tra Taglialatela, la lista di Noi con Salvini, e Lettieri stesso, c’è l’imbarazzo della scelta nell’attesa di vendersi al miglior offerente.

Il volto da “bravi ragazzi” di questo gruppo, è oramai stato smascherato. Nascondendosi dietro finte associazioni di volontariato, Casapound provava ad aggregare sui temi più disparati, ma la presenza costante delle realtà antifasciste ha sempre messo in luce la natura di questi gruppi. Ad oggi, pare, chi ancora continua a credere a questa favoletta sono i massimi dirigenti della polizia di stato, che in un documento (protocollo N.224/SIG. DIV 2/Sez.2/4333 dell’11 aprile 2015) della Direzione centrale della Polizia di prevenzione, con sigla in calce del direttore centrale, prefetto Mario Papa, descrive Casapound come un’associazione di bravi ragazzi pronti alla cooperazione e alla promozione sociale , additando agli antifascisti le responsabilità di ogni scontro avvenuto in passato. Non ci stupisce affatto questa cosa dati gli innumerevoli episodi in cui sbirri e fasci hanno dimostrato la stessa natura reazionaria e un rapporto di profonda e reciproca connivenza.

Napoli per anni è sempre stata un baluardo della lotta antifascista, città dove tutte le realtà sociali e in lotta sono sempre state unite per allontanare questi soggetti, conniventi con potere e potenti. A questo agguato risponderemo come abbiamo sempre fatto: rilanciando le iniziative di lotte e di riappropriazione dei nostri quartieri; coinvolgere studenti, disoccupati, lavoratori, per combattere le spinte reazionarie di chi vuol riportare indietro l’orologio della storia; respingere le vili aggressioni fasciste colpo su colpo, tutelando tutti coloro i quali portano avanti percorsi diametralmente opposti a questi vili servitori del potere.

In questo denunciamo totalmente il ruolo assunto dallo stato, che utilizza queste organizzazioni per insinuarsi nei tessuti sociali cittadini, utilizzando i fascisti come freno delle lotte.
Uno stato che garantisce una copertura istituzionale, giudiziaria e poliziesca a queste organizzazioni. Appare evidente che non sia stata mai definitivamente recisa la continuità tra il Ventennio Fascista e le cosiddette istituzioni Repubblicane. All’indomani della fine della guerra di liberazione ( e successivamente negli anni ’60 e ’70) ci si preoccupò di bloccare la spinta per la trasformazione sociale che derivava dal prodigioso sforzo profuso dal movimento partigiano e dalla classe operaia.
Nell’attuale situazione di crisi del capitalismo e di una tendenza alla guerra che diventa sempre più evidente, i fascisti vecchi e nuovi trovano sempre più legittimità e sono funzionali alla repressione politica e sociale e all’incitamento alla guerra tra poveri.
Non è lo stato quindi il garante possibile dell’antifascismo e della tutela dei nostri territori. Non è alle istituzioni, alla Magistratura o alle forze dell’ordine a cui pensiamo sia utile rivolgersi quando questi vermi aggrediscono in maniera vile e infame studenti, immigrati o militanti politici.
Allo stesso modo, quei personaggi che fanno oggi della lotta antifascista e della storia della città di Napoli un vessillo, ma che non fanno altro che mettere il cappello su queste battaglie, anche loro in un’ottica esclusivamente elettoralista, sono assolutamente marginali per queste battaglie.

Rilanceremo nelle prossime settimane nuovi appuntamenti di mobilitazione, a cui bisognerà arrivare tramite il confronto e la spinta di tutti i soggetti che in città portano avanti l’antifascismo come valore centrale delle proprie battaglie. Da pochi giorni è passato l’anniversario della battaglia di Stalingrado, così come furono fermati i nazisti, così Napoli è sempre stata baluardo, città in cui il germe fascista non ha mai attecchito e mai attecchirà.

L’antifascismo non si delega
Né con ‪Renzi‬, Né con ‪Salvini‬.
Contro le politiche antipopolari imposti dalla ‪Ue‬ e dalla ‪BCE‬ Costruiamo una nuova ‪‎resistenza‬!

[Napoli] Comunicati della Rete antifascista napoletana sulla giornata del 25 aprile 2015

Riportiamo di seguito due comunicati diffusi dalla Rete antifascista napoletana.
Il primo prova a fare un bilancio della giornata di lotta del 25 aprile, nella quale un corteo ha attraversato la città di Napoli arrivando fino alla sede fascista di via Foria, pesantemente presidiata dalle guardie; il secondo comunicato è invece la denuncia della rimozione, operata probabilmente da qualche topo di fogna, della targa in memoria di Iolanda Palladina, uccisa da una molotov lanciata proprio dalla sede “Berta” nel 1975.

antifa rosso

Comunicato rete antifascista sul corteo del 25 Aprile

Oggi in occasione del 70esimo anniversario dalla Liberazione italiana dal nazifascismo a Napoli più di duemila persone sono scese in piazza. Il corteo è stato organizzato dalla rete antifascista Napoletana con l’adesione di tutte le realtà di lotta della città e dell’Anpi. Numerosissimi i migranti presenti che, a seguito dell’ennesima strage nel mediterraneo, hanno preparato uno striscione in ricordo delle innumerevoli vittime del dispositivo securitario Europeo.
Dopo aver attraversato le strade attorno Piazza Garibaldi,il corteo si è diretto verso via Cesare Rosaroll disattendendo le prescrizioni imposte della Prefettura e della Questura, ribadendo che nessuna strada della città può essere interdetta agli antifascisti. Lungo tutta via Foria le forze dell’ordine hanno predisposto un dispositivo di sicurezza da vertice internazionale,con tanto di elicotteri, idranti in prima fila e avvisi alla cittadinanza a non sostare con le macchine per una “previsione di turbativa dell’ordine pubblico”. Dopo più di un mese di presidi di polizia “straordinari”a protezione della sede “Berta”, si è assistito all’ennesima dimostrazione di quanto sia più importante difendere i neofascisti di Casapound, confermando quale sia il ruolo delle istituzioni nel depotenziamento delle giornate di lotta come quella di oggi. Va sottolineato che il dispositivo securitario è stato posto a guardia e difesa della sede storica dell’Msi da cui 40 anni fa partì la molotov che uccise Iolanda Palladino e che oggi viene usata dai fascioleghisti di Casapound. Da una parte un corteo espressione della reale opposizione alle politiche di sfruttamento che subiamo;dall’altra un dispiegamento di forze dell’ordine a difesa di chi promuove logiche divisorie e razziste. Continue reading

[Castellammare di Stabia] 9/4 – Grave aggressione fascista alla Ciclofficina Popolare “Raffaele Viviani”

antifa rossoRiportiamo il comunicato ufficiale (da Antifa) della “Ciclofficina popolare Raffaele Viviani” sull’aggressione subita da parte dei fascisti. A seguire, abbiamo voluto riportare un commento dei compagni e delle compagne dell’antifascismo vesuviano sull’episodio (da Vesuvio Antifa).

Quest’aggressione conferma ancora una volta, se mai qualcuno avesse bisogno di ulteriori conferme, che la maschera da boy-scout di cui provano a dotarsi i topi di fogna del terzo millennio nasconde la sola natura possibile del fascismo: quella di chi è guardia del corpo del Capitale e gorilla dei privilegiati, e che non trova di meglio per far contenti i suoi padroncini che attaccare realtà politiche e sociali autonome e organizzate dal basso. Ieri erano le Camere del Lavoro e le sedi dei giornali di sinistra, oggi possono essere le ciclofficine popolari, i centri sociali, le occupazioni.

Il 25 aprile è vicino… rispediamoli nella topaia della storia.

Grave aggressione alla Ciclofficina Viviani

Ieri, giovedì, 9 aprile, la “Ciclofficina popolare Raffaele Viviani” ha subìto una violenta aggressione durante il consueto orario di apertura al pubblico.

L’accaduto ci preoccupa non poco vista l’entità dell’attacco di chiaro stampo fascista.
L’avvenimento ci lascia ancor più stupiti vista la nostra natura apartitica come da statuto.
Un gruppo di persone munito di mazze, cinture e catene senza nessuna motivazione plausibile ha aggredito i giovani volontari mentre svolgevano le attività inerenti il laboratorio.

L’associazione di promozione sociale “Gli amici della Filangieri” da anni opera sul territorio stabiese attraverso iniziative volte alla sensibilizzazione di tematiche quali l’ambiente, l’integrazione sociale e la tutela del patrimonio culturale.

Smentiamo le notizie emerse a caldo su alcune testate locali che affermano ci sia stata una rissa tra diverse componenti politiche e invitiamo gli organi di stampa a rettificare gli articoli che contengono informazioni non veritiere, alla luce di questo comunicato.

Ci teniamo a precisare che si tratta di un’aggressione a senso unico, a testimoniare ciò la non reazione dei volontari presenti che non hanno risposto ai violenti e ingiustificati attacchi di questi individui.
Il rammarico maggiore resta che uno dei ragazzi ha riportato una ferita al volto (12 punti di sutura).

Speriamo che l’episodio non sia affrontato con leggerezza da parte delle forze competenti per evitare che in futuro possano avvenire nuovamente fatti del genere a noi come ad altri.

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CazzoPound Mini

Antifa Vesuvio – A Castellamare topi escono dalle fogne, occorre derattizzare

Alla mannaia repressiva dello Stato degli ultimi giorni che ha visto coinvolti sette compagni cremonesi e tre baresi (per essersi opposti alle merde reazionarie) è seguita, questa volta sui nostri territori, la pratica più infame e meschina che la feccia fascista possa compiere. Un gruppo armato di bastoni e catene ha fatto irruzione all’interno della ciclofficina Viviani di Castellammare di Stabia facendo mattanza di chi e di cosa si trovasse all’interno della sede. Continue reading

[Napoli] 1/4 – Antifascisti rinchiudono CasaPound nel suo covo

Riportiamo da Contropiano.

antifa rosso

Martedi alcuni fascisti di Blocco Studentesco – gruppo neofascista legato a Casa Pound – avevano organizzato un volantinaggio fuori all’istituto Cuoco-Campanella, i ragazzi della scuola li hanno allontanati e per tutta risposta gli esponenti dell Blocco hanno brandito le cinture e aggredito gli studenti.
Ieri, dopo quanto avvenuto davanti alla scuola e a seguito delle molte aggressioni avvenute in zona nelle ultime settimane, molti studenti antifascisti napoletani si sono dati appuntamento per ribadire che i discorsi e le pratiche di fascisti, omofobi e razzisti non hanno spazio nelle loro scuole. Dopo un breve presidio davanti alla scuola, hanno percorso via Foria scandendo slogan e distribuendo volantini. All’altezza dell’Orto Botanico, dalla famigerata ex sezione Berta del MSI (quella da cui partì la spedizione che uccise la compagna Jolanda Palladino negli anni ’70), oggi sede di Casapound, è sbucato un nutrito gruppo di fascisti che ha aggredito i manifestanti, ma la reazione di questi ultimi ha costretto i fascisti a rinchiudersi nella sede (vedi foto).
Cambiano i nomi (MSI, Casa Pound, Blocco, Noi con Salvini, Sovranità etc…) ma le modalità di azione, vigliacche, e le parole d’ordine, infami, restano le stesse. Napoli non vuole i fascisti! Sono passati 70 anni ma il ricordo e il sentimento delle Quattro Giornate della Resistenza a Napoli resta vivo nei cuori, nelle fogne sono stati confinati e nelle fogne resteranno!

[Napoli] 4/2 – Aggressione squadrista a un compagno del Collettivo Antifa VersuS

Diffondiamo (da Antifa ECN) un comunicato del Collettivo Antifascista VersuS su una recente e penosa aggressione squadrista ai danni di un loro compagno.
Con immutato odio per il fascismo e per ogni autoritarismo.

antifa rosso

Oggi a Piscinola un gruppo di fascisti, facenti capo alla formazione di Blocco Studentesco, ha aggredito un ragazzo del quartiere, colpito solo per il fatto di essere un attivista del collettivo antifascista VersuS e un compagno di Mezzocannone Occupato.

Questa è l’ennesima prova della violenza infame che queste organizzazioni – che stanno provando ad avviare un percorso all’area nord di Napoli – sanno mettere in campo. Organizzazioni che godono di un’insopportabile copertura istituzionale sul territorio che non possiamo più tollerare.

Da mesi denunciamo le responsabilità della Municipalità VIII e del presidente Pisani, che hanno dato spazio a queste persone addirittura affidandogli la gestione di una polisportiva. Da mesi denunciamo la responsabilità di un amministratore che, opportunisticamente, difende la famiglia di Ciro Esposito, ragazzo ucciso da mano fascista, e poi, però, sul suo territorio dà agibilità alla destra eversiva. Da mesi diciamo che, sotto i tentativi di riciclarsi di fronte all’opinione pubblica tramite lo strumento associativo, si nascondono i bastardi di sempre. Da mesi diciamo che l’Associazione Fiamma è composta da personaggi già coinvolti nell’operazione Lame, responsabili dell’aggressione armata a degli studenti fuori la facoltà di Lettere e Filosofia, nonché della pianificazione di uno stupro ai danni di una studentessa ebrea di medicina. Continue reading