[Ercolano] 19/09 – Villa Favorita: i catenacci li vogliamo tutti aperti!

Riportiamo il testo del documento diffuso dal Collettivo Res.In.A. durante un’azione di contestazione e sabotaggio simbolico. Seguiranno maggiori informazioni in un post dedicato interamente alle prospettive d’azione e lotta nell’area vesuviana e napoletana.

VILLA FAVORITA: I CATENACCI LI VOGLIAMO TUTTI APERTI!

Abbiamo deciso di porre un catenaccio ad uno dei cancelli di Villa Favorita per denunciare l’inaccessibilità quotidiana agli spazi verdi della città. Questo catenaccio è stato lasciato aperto come segnale di apertura alla cittadinanza, che vuole giustamente godersi un giorno di musica per cui ha pagato un biglietto, mentre noi vorremmo che i cancelli di uno SPAZIO PUBBLICO rimangano spalancati anche gli altri 364 giorni dell’anno.

Villa Favorita è una delle ville vesuviane che restano chiuse tutto l’anno per poi venire aperte solo in caso di grandi e piccoli eventi. Non si capisce per quale motivo la Fondazione Ente Ville Vesuviane debba ricevere finanziamenti per tenere chiusi tali gioielli, beni comuni della collettività, per poi aprirli una tantum, anziché gestirli con il supporto e la partecipazione della comunità.

Così, lo splendido Parco sul Mare della Villa Favorita continua a restare tristemente chiuso al pubblico, con i suoi spazi all’aperto (cosa rara in una città vessata dal cemento abusivo, dall’inquinamento e dall’assoluta mancanza di spazi aggregativi) usufruibili una sola volta a settimana, la domenica mattina.

Una vera e propria miseria che stride con i 644 mila euro spesi dalla Regione e dall’Ente Ville per consentire lo svolgimento di concerti a pagamento, e per questo motivo ‘elitari’, all’interno di quelli che dovrebbero essere SPAZI PUBBLICI APERTI ALLA CITTADINANZA. Continue reading

[Ercolano] 21/7 – Per non dimenticare: Don’t Clean Up This Blood

All’iniziativa del 21 luglio i compagni e le compagne del Coordinamento Res.In.A. hanno esposto uno striscione per ricordare le giornate del G8 di 11 anni fa, quando lo Stato democratico svelò la sua vera natura: quella di tutore dello status quo e difensore degli interessi del Capitale.
Carlo vive.

21/7 - Don't clean up this blood

[Ercolano] 8/6 – Controcorrente! Report dall’iniziativa del coordinamento Res.In-A.

Res.In.A. 8/6/12 3

Io voglio dire che il sindaco e gli assessori sono una vrancata di mariuoli [Il Gigante, clochard storico di piazza Pugliano]

La serata di autofinanziamento a piazza Pugliano, organizzata dal coordinamento Res.In-A. (Resistenze in Azione), si è trasformata in un’occasione di svago e liberazione per un intero quartiere che ha ampiamente partecipato all’assemblea pubblica e alla cena sociale. Negli interventi dell’assemblea si è sottolineata l’importanza del rilancio di Ercolano dal basso e la necessità di collegare tra loro le varie lotte sul territorio vesuviano e camano. A seguire, quasi 3 ore di musica, balli e risate.

Risultato notevole, se si pensa che l’iniziativa ha rischiato di non partire affatto. Abbiamo chiesto a B., una compagna vicina al coordinamento, di illustrarci brevemente l’accaduto. Mezz’ora prima dell’inizio dell’assemblea, il centro anziani adiacente allo spzio di piazza Pugliano, adducendo come motivazione un blocco burocratico, si è rifiutato di concedere corrente elettrica ai gruppi e ai/alle compagn@. Nonostate la regolare richiesta approvata dal Comune e l’intervento di assessori sul posto, la situazione è rimasta in stallo per una buona oretta. Una buona oretta nella quale si è visto il solito teatrino dello scaricabarile tra amministratori e centro anziani, risoltosi dopo tanto ciarlare soltanto con l’arrivo di generatori di corrente da Napoli.

Abbiamo chiesto qualche considerazione ai compagni coinvolti nel progetto. Così si è espresso V.: “Un concerto non cambia il mondo, ma è un input che ricorda alla gente che la riappropriazione del quartiere passa anche per la cultura. Cerchiamo di intercettare coloro i quali hanno reale volontà di cambiamento, una maggioranza invisibile coperta da una minoranza visibile di ragazzi abbandonati a sé stessi, prime vittime delle negligenze di anni anni di malgoverno con i quali abbiamo cominciato a lavorare“. Continue reading