[Napoli] 18/05 – Libertà per gli attivisti arrestati a Francoforte

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Riportiamo la chiamata urgente partita dalle realtà napoletane (Zer081). Ricordiamo anche il presidio nel pomeriggio contro Equitalia.

Pres@s a la calle!

18/05 ore 10:00

@ consolato tedesco, via Crispi – NAPOLI

Presidio per la libertà degli attivisti arrestati a Francoforte e per il diritto al dissenso in Europa!

Oggi, 17 maggio, nel corso delle mobilitazioni europee a Francoforte contro la BCE e la crisi internazionale prodotta dalla finanza e dalle banche, centinaia di attivisti sono stati arrestati senza accuse specifiche ma per il semplice fatto di essere in piazza a manifestare.
Tantissimi hanno avuto altre restrizioni che gli impongono di non circolare per la città nei prossimi giorni.
Tra gli arrestati si contano 10 attivisti e attiviste napoletani.
Pretendiamo il rilascio immediato degli arrestati!
Pretendiamo il rispetto degli spazi di agibilità democratica e del diritto al dissenso nell’Europa governata dalla Bce e dalle banche nazionali!

Come raggiungere via Crispi da Piazza Amedeo

da Amedeo a Crispi

[Ercolano] 30/04 – Corteo per le vie di Ercolano

Res.In.A. - Volantino 30/04/12

Volantino del corteo del 30 aprile. Scarica, diffondi, partecipa!

LA LOTTA DEL COORDINAMENTO RES.IN.A. CONTINUA!

Dopo un mese di presidio e decine di iniziative per la riqualificazione sociale di Piazza Pugliano, il sindaco e la giunta non hanno ancora affidato alla cittadinanza lo spazio indicato dal coordinamento RES.In.A.

L’atteggiamento dell’amministrazione è repressivo, antipopolare e colluso con la criminalità.

La sera del 21 aprile è stato sgomberato un senza tetto (“il Gigante”) amato dal quartiere di Pugliano, che viveva abusivamente in un piccolo stabile abbandonato della piazza, mentre alcune famiglie camorristiche occupano da mesi altri spazi comunali, senza che l’amministrazione muova un dito.

Sindaco e giunta, forti coi deboli e deboli con i forti, la stessa storia che si ripete da sempre.

A quest’ennesimo attacco contro la popolazione non possiamo che rispondere con la lotta organizzata.

Rivendichiamo spazi di socialità e di autonomia, difendiamo le occupazioni legittime e non quelle della camorra, siamo al fianco di chi subisce l’arroganza dei nostri incapaci e pavidi amministratori e sosteniamo la lotta di quanti intendono emanciparsi socialmente.

LUNEDI’ 30 APRILE SFILEREMO IN CORTEO PER LE VIE DELLA CITTA’ DI ERCOLANO

CONCENTRAMENTO ORE 17:30 PIAZZA PUGLIANO

A SEGUIRE ASSEMBLEA PUBBLICA AL PRESIDIO PERMANENTE

evento su Feisbucc

[Ercolano] 24/03 – Res.In.A. libera spazi!

Res.In.A.

Ieri i compagni e le compagne del Coordinamento Res.In.A. hanno liberato un locale a Piazza Pugliano (Ercolano).

Dopo tante iniziative organizzate nelle ultime settimane proprio in questa piazza, volte a spiegare l’importanza di uno spazio autonomo e indipendente in città, il coordinamento ha deciso di riabilitarne uno, per ridarlo a chi vive ogni giorno il quartiere.

La reazione delle istituzioni non si è fatta attendere: dopo poco più di un’ora le forze dell’ordine hanno sgomberato lo spazio, nel quale hanno trovato pericolosissimi sovversivi intenti a pulire e spazzare. La partecipazione popolare è stata fortissima. Al momento dello sgombero lavoratori, pensionati e giovanissimi della zona hanno difeso le ragioni dello spazio sociale. Continue reading

Voi non potete fermare il vento

Con la Valle che resiste, SEMPRE!

Malcapitati lo siamo tutti chi più chi meno e se la notte scorsa la mia casa ha evitato il rastrello è stato per botta di culo lassù potrei esserci io e la merda non spaventa chi ci finirà comunque [Wu Ming 1, La più grande carpa d’Occitania, dedicato al movimento No Tav]

Come è cominciato l’anno per i movimenti in Italia? Riportiamo qualche dato che dimostra la preoccupante situazione dell’attivismo sociale nel nuovo corso del governo Monti. L’elenco si riferisce soltanto alla settimana appena trascorsa.

21 gennaio: a Chieti un gruppuscolo di fascisti aggredisce un attivista dell’Assemblea permanente di Chieti perchè antifascista.
22 gennaio: a Genova denunciati dalla Digos tre sindacalisti FIOM per il blocco dell’aeroporto contro la chiusura di Fincantieri.
23 gennaio: a Teramo 11 perquisizioni nelle case di militanti di Azione Antifascista, alla ricerca di uno striscione. A Torino un compagno viene arrestato. Deve scontare 2 mesi per delle scritte murarie fatte a Bologna nel 2007.
24 gennaio: a Modena colpiti i militanti del centro sociale Guernica e di Rifondazione comunista. 4 arresti domiciliari e obblighi di firma. A Roma devastata e vandalizzata la sede dello Spazio liberato femminista e lesbico 22 via dei Volsci.
25 gennaio
: a Montecitorio cariche della polizia contro i pescatori in lotta.
26 gennaio: all’alba una vasta operazione repressiva colpisce il movimento No Tav. Arresti e perquisizioni su tutto il territorio italiano, a Napoli perquisita la sede dello Spazio Anarchico 76(A).

Questo il vero volto dello Stato, capace solo di difendere gli interessi degli sfruttatori senza scrupoli. Ieri come oggi, la repressione poliziesca e la manovalanza fascista colpiscono movimenti e individui colpevoli di non sottostare alle volontà delle istituzioni.
Ricorderemo sempre quello che abbiamo letto su un muro di Corso Umberto a Napoli: i nostri sogni sono più grandi delle vostre gabbie.

Solidarietà a tutte le vittime della repressione

L’Ungheria NON è la via

Bandiera ungherese
L’Ungheria come nuovo baluardo della resistenza alla crisi globale? Ma anche no!

Organizzazioni di destra, cospirazionisti e cattolici ultraconservatori si stanno prodigando per dipingere il governo di Viktor Orban come l’esempio da seguire per sfuggire alla morsa del Fondo Monetario e della Banca Centrale Europea.

Il Parlamento ungherese ha approvato una nuova Costituzione fortemente identitaria e autoritaria e il partito al potere, Fidesz, di centro-destra, fa sempre più sue le posizioni dello Jobbik neofascista. Ma cosa si nasconde dietro a questa “nuova Ungheria”?

Si nasconde un nazionalismo tradizionalista che ha significativamente eliminato la parola Repubblica dal nome dello Stato, ora semplicemente Ungheria.
Si nasconde una violenta ondata di razzismo, che porta le minoranze ad essere considerate come “altre nazionalità” e ad eliminare i già pochi diritti della comunità Rom, particolarmente perseguitata da opinione pubblica, populisti e aggressori fascisti[1].
Si nasconde una legalizzazione delle organizzazioni paramilitari con un articolo sulla legittimità della violenza “a scopi politici” (ovviamente quelli che fanno comodo al Governo, pensate che un Governo possa tollerare attacchi anarchici?); le organizzazioni paramilitari, per la cronaca, sono il braccio armato dello Jobbik.
Si nasconde un rigurgito di identitarismo cristiano – Dio e il cristianesimo sono gli elementi unificanti della nazione – che ha già reso illegale l’aborto e che sbarra del tutto la strada ai matrimoni gay. Sul Web potete trovare articoli molto ampi e dettagliati sulla situazione dei diritti civili nell’attuale Ungheria: qui vogliamo provare ad analizzare le istanze economiche e sociali del nuovo (?) corso ungherese. Continue reading