Iniziativa organizzata dalla Rete per gli Spazi Autogestiti. Si riporta anche l’ampio comunicato che analizza la gestione della campagna elettorale nell’area vesuviana. Qui per l’evento su Feisbucc.
QUESTIONE RIFIUTI – La campagna elettorale, dipanatasi sul territorio vesuviano, è stata, stricto sensu, una “monnezza” di campagna basata, non a caso, interamente sulla “questione rifiuti”. I candidati a sindaco del comune di Boscotrecase sono quei loschi figuri che hanno favorito, anzi avallato, la situazione nella quale versa oggi il comprensorio vesuviano: una discarica attiva a monte e degrado generalizzato a valle. Sappiamo che il sindaco uscente (e rientrante) Agnese Borrelli è stata una delle artefici del disastro economico e sociale di Boscotrecase, nonchè una dei firmatari di quel famoso “accordo patacca” che stroncò la rivolta di Terzigno con l’obiettivo lucidisso di tenera aperta, ancora per molti anni, cava Sari. Essì, perchè – a discapito di quanto pare confusamente venire fuori da questa congerie di partituncoli,comitatuncoli e affini , i quail dichiarano con estrema sicurezza che lo sversatoio chiuderà – noi crediamo che il sopracitato accordo sia la chiave di lettura fondamentale per sciogliere il nodo gordiano che attanaglia,dal 2010, la popolazione vesuviana: la discarica Sari non chiuderà o quantomeno chiuderà nominalmente ma non fattivamente. Il ragionamento che ci ha portati, da sempre, a questa considerazione è lapalissiano: 1- i sindaci del comprensorio, a parte qualche aborto di progetto, non hanno un’alternativa valida e si riempiono la bocca di parole, quali bonifica e chiusura, che non appartengono a loro,bensì a noi. 2-le altre “alternative” proposte da Vardè (e affini) sono impraticabili,dato la sacrosanta lotta della popolazione di Quarto che non ha nessuna intenzione di farsi piazzare l’ennesimo cesso/discarica sul proprio territorio.3-sappiamo che ,da piano regionale, le discariche esistenti possono essere ampliate del 15% ed è sicuramente più agevole mettere mano ad un ulteriore ampliamento di cava Sari,anzichè, con questi chiari di luna, organizzare una discarica ex novo.4- sul giornale Roma, il 7 maggio, compare un articolo che preconizza l’ampliamento. Una nuova piazzola, a detta del commisario Vardè, verrà affiancata alla cava per depositarvi altre centomila tonnellate di rifiuti ( a detta del gionalista). Non possiamo assicurare l’attendibilità di questo articolo ma possiamo sicuramente intravederne la logica: mentre la popolazione dorme “sogni tranquilli” aspettando la chiusura imminente appare la notizia strisciante dell’ampliamento,soppiantata, però, dalla rassicurazioni della “rete del comitati”(Franco Matrone ha attivato un vero e proprio contatore della munnezza) e dei “sindaci”. Continue reading