[Ercolano] 8/6 – Controcorrente! Report dall’iniziativa del coordinamento Res.In-A.

Res.In.A. 8/6/12 3

Io voglio dire che il sindaco e gli assessori sono una vrancata di mariuoli [Il Gigante, clochard storico di piazza Pugliano]

La serata di autofinanziamento a piazza Pugliano, organizzata dal coordinamento Res.In-A. (Resistenze in Azione), si è trasformata in un’occasione di svago e liberazione per un intero quartiere che ha ampiamente partecipato all’assemblea pubblica e alla cena sociale. Negli interventi dell’assemblea si è sottolineata l’importanza del rilancio di Ercolano dal basso e la necessità di collegare tra loro le varie lotte sul territorio vesuviano e camano. A seguire, quasi 3 ore di musica, balli e risate.

Risultato notevole, se si pensa che l’iniziativa ha rischiato di non partire affatto. Abbiamo chiesto a B., una compagna vicina al coordinamento, di illustrarci brevemente l’accaduto. Mezz’ora prima dell’inizio dell’assemblea, il centro anziani adiacente allo spzio di piazza Pugliano, adducendo come motivazione un blocco burocratico, si è rifiutato di concedere corrente elettrica ai gruppi e ai/alle compagn@. Nonostate la regolare richiesta approvata dal Comune e l’intervento di assessori sul posto, la situazione è rimasta in stallo per una buona oretta. Una buona oretta nella quale si è visto il solito teatrino dello scaricabarile tra amministratori e centro anziani, risoltosi dopo tanto ciarlare soltanto con l’arrivo di generatori di corrente da Napoli.

Abbiamo chiesto qualche considerazione ai compagni coinvolti nel progetto. Così si è espresso V.: “Un concerto non cambia il mondo, ma è un input che ricorda alla gente che la riappropriazione del quartiere passa anche per la cultura. Cerchiamo di intercettare coloro i quali hanno reale volontà di cambiamento, una maggioranza invisibile coperta da una minoranza visibile di ragazzi abbandonati a sé stessi, prime vittime delle negligenze di anni anni di malgoverno con i quali abbiamo cominciato a lavorare“. Continue reading

[Boscoreale] Ex-asilo di piazza Vargas: riprendiamoci ciò che ci appartiene

Volantino della Rete Spazi Autogestiti diffuso l’8 giugno a Ercolano.

Sabato 2 giugno un gruppo di attiviste ed attivisti ha occupato l’ex-asilo di Boscoreale, sito in piazza Vargas, struttura abbandonata da anni, con lo scopo di pulirlo, ristrutturarlo e riutilizzarlo per farci un luogo di socialità nel quale condividere idee, cultura, informazione dal basso ed attività di ogni tipo. Lo spazio versava in condizioni pietose, era pieno di rifiuti ed escrementi. Purtroppo il nostro sindaco Langella, ha prima aspettato che pulissimo la struttura e poi ha pensato bene di inviare un’ordinanza di sgombero, vietando ai cittadini l’accesso all’edificio. Langella agisce come PADRONE di Boscoreale, mentre il suo ruolo dovrebbe essere quello di operare al servizio dei suoi cittadini. Ma state tranquilli, se lui non vuole assumersi questo compito lo faremo noi!! Ed è per noi cittadini che abbiamo occupato questa struttura, è per restituirla all’uso comune, sociale e culturale che stiamo mettendo a disposizone tutto il nostro tempo e le nostre energie. E’ auto-organizzandoci insieme a voi che vogliamo lavorare per trasformarla da fatiscente a fruibile.

Chiediamo la vostra partecipazione, il vostro contributo e le vostre idee per tramutare questo spazio in un luogo accogliente nel quale i vostri figli possano venire a giocare. Lavoriamo tutti insieme!

Noi esistiamo e dunque Resistiamo!

[Boscoreale] 4/6 – Comunicato della Rete Spazi Autogestiti

Riceviamo e diffondiamo ricordandovi il programma di iniziative organizzato dalla Rete per la prossima settimana, alla faccia di chi vuole zittire Boscoreale:

13:40 – Pochi minuti fa un drappello di vigili urbani si è presentato davanti al cancello dell’ Ex Asilo di  Piazza Vargas, occupato e bonificato in  due giorni dagli appartenenti alla Rete Sociale per gli Spazi Autogestiti e dai cittadini liberi di Boscoreale-Napoli.

Gli uomini in blu (abbandonando di soppiatto la loro attività di controllo della viabilità urbana)  si presentano da  meri esecutori degli ordini del sindaco Langella (PDL) il quale, arrogandosi una responsabilità da vero burocrate fascista,  minaccia, alzando  la voce,   di sgomberare attraverso l’uso della forza pubblica locale chi autonomamente lavora per rendere abitabile uno spazio inabitabile. Non si vuole guardare in faccia la realtà: un ex asilo abbandonato da circa dieci anni che nel tempo è diventato una discarica a cielo aperto, abitazione precaria di homeless del territorio in cerca di una dimora mai garantita dalle istituzioni, luogo simbolo di un degrado sociale, culturale ed economico di un territorio  martoriato e mai valorizzato concretamente se non attraverso politiche clientelari legate solamente all’ideologia del business.

Ancora una volta  i “Boss”  detentori del potere politico locale, agitando la forza pubblica  e figurando scenari repressivi di  supposte denunce abusive e bla bla bla, tentano di zittire l’espressione autonoma ( libera circolazione di saperi, socialità non mercificata, attività ludica, pratiche di autogestione, autorganizzazione) di chi ancora  in questo  territorio  avvelenato si sente vivo.

NOI ESISTIAMO DUNQUE RESISTIAMO!

Rete per gli Spazi Sociali Autogestiti

[Boscoreale] 3/6 – Comunicato stampa dall’Ex-Asilo Occupato

3 giugno 2012 – ore 10:00

La prima notte di occupazione è passata, tra l’euforia e la stanchezza. Questa mattina, alle 8.00, la polizia municipale è ritornata ad affiggere alle pareti della struttura l’ordinanza di sgombero. Il sindaco, Gennaro Langella, chiosa, su vari giornali, che esiste già un bando per l’assegnazione della struttura a PRIVATI. Un altro luogo da affidare agli esclusivi interessi di una casta, per farlo diventare un edificio accessibile a pochi; l’ennesimo spazio strappato alla collettività perché QUALCUNO  ha deciso di tenerlo chiuso-inagibile-abbandonato.

Ebbene, che gli amministratori sappiano che noi non abbiamo nessuna intenzione di andare via; questi territori scontano da troppo tempo deficit di socializzazione ed aggregazione mentre emigrazione e disillusione sono all’ordine del giorno. Siamo stati espropriati già da tempo del nostro diritto ad esistere ed abbiamo visto,come giovani, tutti i nostri coetanei andare via per cercare una vita migliore altrove. Noi vogliamo avvisare il nostro caro sindaco che il nostro altrove è qui!

Rete Spazi Autogestiti