Riportiamo dal blog di Vesuvio Antifa.
“Il fascismo non passerà”, dicevano i compagni quando la feccia nera seminava bombe, uccideva militanti e preparava colpi di Stato coi militari e da allora si cominciarono ad organizzare per difendersi.
Giovedì 13 novembre un gruppuscolo di borghesotti in giacca e cravatta, col vessillo italico esposto all’esterno di un locale marocchino (aaa se lo sapesse il duce) e delle facce idiote tipiche di chi vuol fare la rivoluzione sulla pelle dei diseredati, insidiando l’odio sociale tra gli ultimi, fottendosene altamente di andare ad intaccare i meccanismi di un sistema nel quale in realtà si trovano a loro perfettissimo agio, insomma queste personcine volevano far baldoria, inneggiando al ritorno di Mussolini, alla cacciata degli stranieri dal paese, alla presa di Fiume e altre simili amenità.
Noi, uomini e donne di questa terra, antifascist* vesuvian* abbiamo semplicemente deciso di partecipare a nostra volta a questa festa, ovviamente a modo nostro.
Non è volato uno schiaffo né tanto meno ci sono state aggressioni fisiche di vario tipo, a differenza di quanto riportato da alcuni giornalini locali (aaa se vi leggesse Giancarlo Siani), non perché quelle facce e quei simboli intrisi di odio razziale, sessismo e violenza verso i più deboli non le meritassero, ma semplicemente non ne erano degne.
Non siamo santi né tanto meno ripudiamo la violenza rivoluzionaria (per questo modello boyscout rivolgersi a Sel), ma semplicemente in un contesto tanto squallido come il Bar Casablanca (che invitiamo d’ora in poi a boicottare perché chi ospita i fascisti ne è degno compare), di fronte ad omini impauriti e donne che fingono svenimenti, abbiamo pensato che aprire uno striscione che recitava “Fuori i fascisti dalle città”, distribuire volantini e intonare qualche coro potesse anche bastare.
Alla disinformazione siamo abituati, così come a vedere la pavidità del maschio italico che si sente forte in 10 contro 1 straniero, come sta accadendo a Roma in questi giorni e come è accaduto a Castellammare non molti mesi fa.
Ai vostri messaggi subdoli ricchi di odio verso lo straniero, l’omosessuale, il deviato non faremo abituare questa città, né ora né mai.
VESUVIO ANTIFA