[Castellammare di Stabia] Bandiere nere e terrorismo giornalistico. Su un trafiletto de “L’Ora Vesuviana”

Questo articolo è comparso su L’Ora Vesuviana, “la voce libera sotto il Vesuvio”. A dir poco illuminante. Apprendiamo che il drappo nero, bandiera dei Fratelli Musulmani, è comparso a Castellammare di Stabia. Ora, a parte il fatto che la bandiera dei Fratelli Musulmani è verde, mentre a essere nera è quella dell’ISIS (ma l’autore, Paolo Perrotta, fa un po’ di voluta confusione), è molto interessante apprendere che la bandiera nera è da legare soltanto al fondamentalismo islamico. Movimento anarchico e pirateria non hanno niente a che fare con la bandiera nera? Ma senza pretendere che nel corteo dei lavoratori vi fossero anarchici o novelli pirati, l’idea che si sia utilizzata la prima pezza sotto mano per fare uno striscione non è balenata nella mente cospirazionista del signor Perrotta? L’ISIS è arrivato nientepopodimeno che a Castellammare di Stabia?
Di fronte a tanta pochezza intellettuale, la considerazione è sempre la stessa: i veri terroristi ce li abbiamo in casa, e non hanno bandiere dell’ISIS ma penna e taccuino.
E adesso godetevi questo capolavoro di pressappochismo. Torneremo poi a parlare, con più attenzione, delle vertenze in corso a Castellammare.

C’è poco da ridere, o forse no. Ma che in strada per proteste giustissime, per carità, si inizino a vedere i colori dei “fratelli musulmani”, a me fa ridere poco. Ieri pomeriggio il traffico ha totalmente paralizzato una Castellammare di Stabia, che se da una parte rilancia con il porto turistico e con l’incoming, dall’altro nel silenzio (complice) della politica perde le sue “vecchie glorie”. L’acqua, quella che si vendeva negli stabilimenti: andata. E con essa anche quella sulfurea delle Terme di Stabia, trampolino di lancio e dirittura di arrivo per politici con la “p” minuscola e la schiena storta che non si curavano di quanto costavano quei cda (tutti anche gli ecologisti e i passionari correvano per un posto nel cda delle Terme di Stabia, assieme a quelle di Agnano) e di che fine dovessero fare quei lavoratori. Sì i lavoratori, ieri hanno intasato la Città delle Terme e tra loro è spuntato un manifesto che col Padreterno, con San Catello e coi D’Alessandro (la storica famiglia che da Scansano controllava tutto) non c’entra nulla. E’ comparsa una bandiera nera, simile a quella dell’Isis, sulla quale c’è scritto in giallo ‘Terme di Stabia’. Amen.