[Boscoreale] 25/1 – “Ogni liberazione dipende dalla coscienza della servitù”. Volantino diffuso al corteo contro le discariche

Pubblichiamo il volantino del CSOA Asilo 45 diffuso al corteo contro le discariche del 25 gennaio.

OGNI LIBERAZIONE DIPENDE DALLA COSCIENZA DELLA SERVITU’

La questione ambientale, figlia della modalità emergenziale di chiaro stampo nazista che attanaglia il paese da decenni, è sempre più foriera di nuovi disastri realizzati a suon di manganelli. Il Muos – enorme sistema di comunicazione militare ad altissima frequenza costituito da antenne dal diametro di 20 metri – così come anche la TAV, evidenziano la voracità delle cosche economico/politiche pronte a mangiare quel che resta: l’ambiente. Così si trivella, si scava, si sversa, si recinta l’intero territorio nazionale, da nord a sud. La regione Campania è stata, de facto, la prima terra di sperimentazione dove il business legato ai rifiuti si è espresso al massimo decretando inquinamento generalizzato e morte; ancora oggi, a livello sia comunale, sia provinciale ce regionale prevale una propensione inequivocabile verso il binomio discariche/inceneritori. Le innumerevoli discariche, realizzate manu militari dallo stato/camorra, hanno permesso di gestire le varie emergenze decretate ad arte e dopo, una volta sature, hanno costituito ancora fonte di introiti per le stesse ditte che le avevano realizzate. L’Ecodeco, azienda leader nel settore “avvelenamento” e che – sotto la supervisione di ASIA e SAPNA – ha gestito per anni la discarica cava Sari a Terzigno, ha qui realizzato in tempi record, prima ancora della messa in sicurezza, un impianto di captazione del biogas senza nessun bando e in accordo con la provincia. Questo significa che gli artefici del disastro sono pronti a sfruttare post mortem – morte sia del territorio che dei cittadini – un sito inquinato tout court. Anche in relazione ai tanto paventati piani di bonifica, che divengono anch’essi una modalità per continuare a drenare fondi, ci chiediamo come sia possibile bonificare una cava a fossa senza trasportare – come successe con la discarica di Lo Uttaro, recapitata integralmente a Terzigno – in giro il mix di rifiuti della Sari.

Paradossalmente, quindi, mentre chi ci ha inquinato non suggerisce altra soluzione se non lo sfruttamento fino all’osso, che piace tanto anche ai nostri amministratori, le tasse continuano ad aumentare: la Tarsu diverrà a breve Tares e subirà un incremento notevole (80 euro in più a famiglia) mentre i servizi, raccolta differenziata in primis, non sono mai esistiti. L’aumento non riguarda solo la tassazione; sui nostri territori patologie tumorali e malformazioni abbondano, anche se ministri, vedi Balduzzi, e studi “di regime” vorrebbero dimostrare che non esiste correlazione tra le morti innumerevoli e l’inquinamento.

Insomma, continuiamo a pagare per farci ammazzare!

Dopo il danno segue inevitabilmente la beffa; lo stato prima ci condanna a vivere in ambienti altamente inquinanti, avvelenando le nostre esistenze, e dopo ci nega il diritto alla cura chiudendo ospedali o riducendo i posti letto, eliminando la prima assistenza e facendo pagare ticket sanitari anche alle fasce sociali più disagiate. Lo smantellamento della sanità pubblica fa parte di un progetto fatto di tagli e privatizzazioni dei servizi sociali, portato avanti dalle istituzioni sovranazionali statali e locali secondo la ricetta neoliberista: privatizzazione dei profitti e socializzazione delle perdite. In questo progetto criminale entrano a pieno titolo Istruzione e Trasporti. La mannaia dei tagli ha prodotto nell’istruzione questo risultato: la mancanza di asili nido, l’inagibilità della stragrande maggioranza delle strutture scolastiche, un numero eccessivo di alunni per classe dovuto alla riduzione degli insegnanti, l’aumento indiscriminato delle tasse universitarie fino a giungere all’ennesima riduzione dei fondi già esigui destinati alla ricerca di base, determinando de facto un appiattimento culturale finalizzato al sabotaggio della consapevolezza individuale e collettiva.

Il trasporto pubblico locale è oramai al collasso, mancanza di servizi e aumento indiscriminato di biglietti e abbonamenti. La holding campana EAV, con il fallimento della EAV bus, il tracollo della SPESA, la Circumflegrea e della Circumvesuviana che servono un bacino di milioni di cittadini, è un chiaro esempio del disastro della mobilità. Lo stesso scenario si presenta a livello nazionale dove le tratte regionali sono sempre più abbandonate a se stesse per favorire le tratte AV, più remunerative per gli interessi personali di politici e imprenditori. A pagarne le spese chi ogni giorno ha la necessità e bisogno di raggiungere scuole, uffici e luoghi di tempo libero. Questa mancanza di mobilità relega le periferie a luoghi ancora più marginali rispetto ad un centro sempre più povero di opportunità sociali e economiche. Questo quadro apocalittico è aggravato dalla disastrosa situazione lavorativa, dovuta a scelte nefaste dei vari governi di destra e di sinistra che si sono avvicendati negli ultimi decenni. Con le riforme applicate dall’ultimo governo “tecnico”, servo della BCE, FMI e UE, si è determinata un’ulteriore precarizzazione e iper-flessibilizzazione del lavoro, aumento del lavoro nero e della disoccupazione, che hanno reso ancora di più le donne e gli uomini schiave/i di un capitalismo sempre più feroce e vorace.

 

– CONTRO DISCARICHE ED INCENERITORI – CONTRO OGNI TIPO DI COMBUSTIONE –

– PER UNA GESTIONE SOSTENIBILE E VIRTUOSA DEI RIFIUTI E DELL’ENERGIA –

– CONTRO LE GRANDI OPERE INUTILI –

– PER LA DIFESA DELLA SALUTE E DELL’AMBIENTE DA QUESTO DEVASTANTE MODELLO DI SVILUPPO INCENTRATO SUL PROFITTO –

– NO AL PAGAMENTO DELLE TASSE SUI RIFIUTI, ENERGIA ELETTRICA, GAS E ACQUA –

– PER SANITA’, TRASPORTI E ISTRUZIONE GRATUITI –

– PER UN REDDITO DI BASE INCONDIZIONATO UNIVERSALE –

– CONTRO LA PRECARIETA’ DELLE ESISTENZE –

UNIAMO LE LOTTE, PRODUCIAMO CONFLITTO

NON VOTARE, LOTTA!

Csoa Asilo 45

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