Il prof. dott. ec. ecc. Mario Monti compie la sua prima visita a Napoli in qualità di presidente. Scende a Sud per “rilanciare” Pompei, proponendo la messa in sicurezza del sito archeologico (idea geniale, innovativa, ne pensa una più del diavolo ‘sto qui, eh?) e un prefetto per mettere un argine alla criminalità. Tutto molto bello, non fosse che per Monti “criminalità” non vuol dire soltanto “camorra”, ma anche “opposizione sociale”, come dimostra l’ondata repressiva a cui assistiamo dall’inizio dell’anno (qui un nostro vecchio post sull’argomento). La stessa opposizione sociale che ha deciso di dargli il benvenuto nella nostra bella città.
L’arrivo di Mario Monti a Napoli non poteva che trovare tutti i movimenti del napoletano pronti ad accoglierlo come si confà ad un presidente del Consiglio che nessuno ha votato. Il presidio a Piazza Trieste e Trento ha visto in effetti la partecipazione delle maggiori sigle dei movimenti sociali e forse l’adesione sarebbe stata ancora più alta se in contemporanea non ci fosse stato il primo presidio contro i tagli della Circumvesuviana a Porta Nolana – presidio, beninteso, ugualmente importante, specie per chi (come noi) vive proprio nel vesuviano, e da ripetere il prima possibile. Tra le sigle presenti in piazza, massiccia l’adesione dei disoccupati (Precari Bros e compagn* del Sindacato Lavoratori in Lotta), centri sociali e dei collettivi studenteschi. Da registrare anche un notevole spiegamento di forze dell’ordine particolarmente nervose.
A Piazza Trieste e Trento sono stati scanditi slogan contro la riforma Monti-Fornero, l’abolizione dell’articolo 18 e le politiche antisociali che la frazione italiana del governo della Banca Centrale Europea sta mettendo in atto. Non sono mancati cori solidali col movimento No-Tav e cartelloni riguardanti proprio la tragica situazione della Circumvesuviana. Alcuni attivisti del Laboratorio occupato Insurgencia hanno superato la sicurezza ed esposto uno striscione recitante “Dovete darci il denaro e poi ne riparliamo” da una delle impalcature al centro di Piazza Plebiscito per l’inaugurazione dell’America’s Cup. Il presidio si è poi spostato alle spalle della Prefettura dove sono continuati gli slogan e gli interventi.
Di seguito il comunicato ufficiale firmato dai movimenti (dal sito del CAU):
Dopo aver fatto visita a vari capi di stato in Europa ed in Asia pubblicizzando il “suo” modello austerity, il caro professor Monti fa tappa a Napoli per riunirsi con i vertici della politica locale. Questo governo si vanta di avere un larghissimo consenso in tutti gli strati della popolazione credendo di poter portare la sua immagine di governo di tecnici “super partes” anche nella nostra città senza creare alcun momento di opposizione. Ovviamente così non è: in realtà le loro riforme asservite ai diktat della BCE, e quindi alle politiche economiche dell’UE, altro non fanno che attaccare le classi subalterne ed aumentare il disagio sociale.
Dalla riforma delle pensioni, alla maggiore flessibilità del mercato del lavoro passando per i tagli ai servizi sociali (sanità, trasporti ed istruzione), le privatizzazioni (acqua, servizi pubblici) e gli sprechi sulle “grandi opere” (TAV in Val di Susa e America’s Cup a Napoli) si sta svelando il vero volto di questo governo che può attuare in maniera indiscriminata una serie di riforme non avendo alcun elettorato di riferimento. In questa direzione va l’abolizione dell’articolo 18 che smantellerebbe i diritti dei lavoratori lasciandoli senza alcuna tutela dando di fatto ai padroni la facoltà di licenziare avvalendosi del nuovo strumento ricattatorio del licenziamento per motivi economici. Ciò si traduce nella sempre maggiore precarizzazione del lavoro, nell’impossibilità di condurre attività politica e sindacale sui posti di lavoro e nell’abolizione di fatto di quei diritti e di quelle tutele conquistate con anni di lotte. L’articolo 18 andrebbe piuttosto esteso a tutto il mondo del lavoro, comprendendo sia i lavoratori precari che quelli delle piccole imprese.
Per questo è necessario in ogni luogo portare il dissenso di tutti coloro che non accettano che, come al solito, i diritti e le tutele siano schiacciati nel nome del profitto di quei pochi padroni e banchieri che speculano sulle spalle di chi sta pagando la loro crisi.
Movimento napoletano