Comunicato di Block BCE sulla ridicola operazione repressiva contro 3 compagn* di Acerra. Ricordando sempre che i nostri sogni sono più grandi delle loro gabbie, esprimiamo piena solidarietà con chiunque debba affrontare il braccio armato dello Stato per essersi ribellato.
SUCCEDE IN ITALIA: Due studenti e una studentessa napoletana, tre giovani compagni tra i 19 e i 22 anni, sono stati identificati durante una perquisizione a una sede sociale dei movimenti ad Acerra nell’ambito di controlli precedenti alla manifestazione contro la BCE. Nel corso di questa stessa perquisizione la polizia ha sequestrato alcuni pannelli di plexigas e le aste di plastica di uno striscione ritenendo che servivano per la manifestazione del 2 ottobre, che, come si è visto, ha inteso beffare l’imponente militarizzazione della zona rossa permettendo a un attivista di attraversare la stessa con un cartello e uno striscione di contestazione della BCE, grazie all’uso di scale…
Ebbene per convalidare questo sequestro la procura di Nola (competente su Acerra) ha iscritto questi ragazzi alle indagini per 270 bis, cioè per associazione sovversiva!!!
Per quanto il senso del grottesco ci assalga e ci faccia apparire tutto inverosimile, resta un’iniziativa repressiva assolutamente grave, spropositata e fuori da ogni senso di realtà, compresa quella giuridica. Non sappiamo se si tratta di un’iniziativa estemporanea (ed irresponsabile) del pm per giustificare in qualche modo la convalida del sequestro, di un’iniziativa intimidatoria ma comunque contingente o se qualcuno in vista delle lotte sociali dell’autunno cerca di costruire qualche altro teorema repressivo sui movimenti della nostra città. Sappiamo che non è così che ci possono intimidire!
Difendere i diritti delle lotte sociali, il diritto a mobilitarsi e reagire a chi ci sta derubando del presente e del futuro è una necessità che non può essere negata. Perciò la solidarietà e il sostegno a chi viene colpito dalla repressione ci impegna tutti e tutte, i tantissimi che sono vicini alle ragioni delle mobilitazioni e chi ha ancora a cuore la democrazie reale in Italia e in Europa. Ci sono generazioni di precari e disoccupati o ipersfruttati che rischiano di ritrovarsi escluse da tutto e non potranno essere fermate di certo con queste procedure da ventennio fascista!